CROTONE – Questa mattina, a Crotone, è stato celebrato in 210° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Alla presenza delle più alte autorità militari, civili e religiose della provincia, in piazza Duomo si è tenuto il discorso del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Crotone, colonnello Raffaele Giovinazzo, che ha illustrato le attività svolte durante l’anno e sono stati premiati i carabinieri per meriti di servizio.
Ecco il discorso del comandante provinciale:
“Gentili Autorità, cortesi ospiti è con sincera riconoscenza che vi porgo un caloroso benvenuto alla celebrazione dell’Anniversario di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, 210 anni vissuti al servizio del Paese e dei cittadini.
Desidero innanzitutto salutare ed esprimere la mia sentita gratitudine a Sua Eccellenza il Prefetto di Crotone, che con la sua autorevole presenza testimonia, ancora una volta, i sentimenti di considerazione e di vicinanza riservati all’Arma dei Carabinieri.
Accolgo affettuosamente l’Arcivescovo di Santa Severina – Crotone, verso cui nutro una profonda affezione per l’impegno pastorale offerto, in tante occasioni, ai militari dell’Arma.
Un sentito grazie al Presidente della Provincia ed a tutti i Sindaci che, con la loro partecipazione, hanno voluto simbolicamente sottolineare il forte legame che da sempre unisce i Carabinieri alle comunità locali.
Un cordiale saluto al Presidente del Tribunale, al Procuratore della Repubblica di Crotone ed a tutti i rappresentanti della Magistratura inquirente e giudicante, ai quali mi accomuna la ferma volontà di ricercare ed affermare sempre la verità e la giustizia, a tutela soprattutto dei più deboli.
Un ideale abbraccio al Questore, ai Comandanti Provinciali della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, nonché ai Comandanti della Polizia Penitenziaria della Capitaneria di Porto e dell’Aeronautica Militare, con cui condividiamo il quotidiano impegno a difesa della collettività e del bene comune.
Un affettuoso benvenuto alle Associazioni combattentistiche e d’Arma ed ai rappresentanti delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra i militari, che simboleggiano l’irrinunciabile elemento di congiunzione tra il passato ed il presente, tra il valore, il rispetto delle tradizioni e la naturale vocazione alla crescita ed al progresso. È proprio questa la vera forza della nostra Istituzione: saper coniugare l’innovazione alla tradizione con lo sguardo sempre proiettato al futuro.
A tutti i Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale, Forestale e delle altre specialità rinnovo – con l’orgoglio di essere uno di loro – il mio ringraziamento e la mia stima.
Ed infine, ma sempre in cima ai nostri pensieri, un deferente ricordo per tutti i nostri caduti che con fedele ed encomiabile spirito di servizio hanno onorato la nostra divisa, fino all’estremo sacrificio della vita.
Permettetemi, al riguardo, di ricordare con sommessa e profonda commozione l’eroica pagina dei Martiri di Fiesole di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario.
Era il 12 agosto 1944, allorquando tre giovani Carabinieri – Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti – si sacrificarono eroicamente a Fiesole per salvare la vita di dieci ostaggi civili. L’esempio dei Carabinieri Martiri di Fiesole e di tutti gli altri militari che hanno sacrificato la propria vita per il dovere rappresenta un patrimonio morale inestimabile per l’Arma dei Carabinieri e per l’intera Nazione.
Oggi, tutti insieme, in questa splendida cornice di Piazza Duomo, vogliamo celebrare i 210 anni dell’Arma dei Carabinieri, una storia fondata su una serie di valori come l’etica militare, la competenza, il coraggio e l’umiltà che, tramandati di generazione in generazione, costituiscono la bussola morale che guida l’operato di ogni Carabiniere e ne delineano l’identità profonda.
Un’identità che permette di comprendere come l’obbligo di servire per un Carabiniere derivi da una combinazione valoriale basata sul dovere morale e l’impegno professionale che non può prescindere dal giuramento di fedeltà alla Patria e alle Istituzioni prestato da ogni Carabiniere fin dal suo arruolamento.
Questo giuramento rappresenta un impegno morale solenne che guida il Carabiniere in tutta la sua esperienza professionale ed anche oltre. È importante sottolineare che l’obbligo di servire non è in contrasto con la libertà del Carabiniere. All’atto dell’arruolamento, il Carabiniere sceglie liberamente di entrare a far parte dell’Arma e di assumersene gli obblighi.
Questa scelta è espressione di una forte motivazione, di un profondo senso civico e di una forte etica professionale. L’etica professionale è fondamentale per un Carabiniere, il quale agisce sempre con onestà, integrità e senso di giustizia, consapevole che le sue azioni devono essere un esempio per i cittadini.
La cultura dell’essere per un Carabiniere non è solo un insieme di concetti astratti, ma si traduce in azioni concrete e comportamenti quotidiani. È ciò che guida i Carabinieri nel loro operato, ispirando il loro impegno e la loro dedizione al servizio del Paese.
Oltre a questi pilastri fondamentali, la cultura dell’essere per un Carabiniere è arricchita da una serie di tradizioni, riti e simboli che contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza all’Arma e a tramandare i suoi valori alle nuove generazioni.
L’Arma dei Carabinieri rappresenta un’eccellenza italiana, riconosciuta a livello internazionale per la sua professionalità, il suo impegno e il suo senso del dovere. La cultura dell’essere per un Carabiniere è alla base di questo successo, e rappresenta un patrimonio prezioso da custodire e da trasmettere alle generazioni future.
Le uniformi che indossano i militari schierati di fronte a voi sono il prodotto di quelle che Vittorio Emanuele I volle personalmente approvare, all’indomani dell’emanazione delle Regie Patenti istitutive del corpo. E su quelle uniformi già allora erano applicati gli alamari, che dovevano sancire l’appartenenza all’Istituzione di giovani militari distintisi per “saviezza”.
E poi la fiamma sui berretti, che è non solo una luce che illumina il pensiero e l’azione, ma anche un fuoco che deve scaldare il cuore di ogni Carabiniere.
Ed ancora la bandoliera bianca con la giberna, segno inconfondibile della presenza di un Carabiniere in servizio; il cappello a due punte, popolarmente chiamato “lucerna”, ed il pennacchio con i tradizionali colori: il rosso che indica l’amore ardente, il coraggio e, in ambito militare, soprattutto il sacrificio; il blu che simboleggia la fedeltà, la giustizia, l’amore di Patria.
Questa è la vera forza dell’Istituzione: saper innestare su un animo antico di operosa dedizione una veste di spiccata modernità, saper coniugare l’innovazione alla tradizione con lo sguardo sempre proiettato al futuro, verso più elevati ed ambiziosi traguardi.
E la tutela della legalità nella logica dell’Arma si realizza innanzitutto attraverso un’attiva e concreta presenza in chiave preventiva in ogni centro urbano, in ogni remoto angolo della nostra provincia.
La prevenzione è un’attività silente, difficilmente misurabile, non osservabile nella sua piena dimensione: un’azione certosina che quasi sempre non affiora all’onore delle cronache, ma i cui effetti si riverberano immediatamente sul piano della sicurezza percepita dal cittadino.
Rispetto all’anno precedente, il 2023 ha registrato, in questa provincia, un incremento dei servizi esterni dei Reparti dell’Arma pari al 91% con 11.918 servizi.
A tal riguardo, il lavoro portato avanti negli ultimi dodici mesi è stato principalmente finalizzato a rendere maggiormente flessibile ed efficace il dispositivo di controllo del territorio, funzione questa connaturata alla struttura capillare dell’Arma, che opera per la sicurezza della collettività in questa provincia con 3 Compagnie, 1 Tenenza e 21 Stazioni. Questi Reparti sono gli unici presidi di polizia in ben 25 Comuni sui 27 della nostra provincia e rappresentano fisicamente la presenza diffusa e forte dello Stato.
Questa incisiva azione, che vede l’Arma dei Carabinieri operare all’unisono con gli uomini e le donne delle altre Forze di Polizia, rappresenta un elemento fondamentale per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico nel Paese.
Essa si basa su una stretta collaborazione e su un coordinamento costante tra le diverse Forze, che condividono l’obiettivo comune di contrastare la criminalità e tutelare i cittadini. Alla base di tale sinergia, ovviamente, vi sono solide fondamenta come la fiducia reciproca e la condivisione degli obiettivi, finalizzata a garantire la sicurezza dei cittadini e contrastare la criminalità in tutte le sue forme.
Soltanto pochi dati per riassumere l’ampiezza del lavoro sin qui svolto: nell’ultimo anno il Comando Provinciale di Crotone ha perseguito 3.400 delitti, che corrispondono al 72% delle denunce complessivamente presentate a tutti i reparti e uffici delle Forze di polizia operanti in questa provincia.
Inoltre, i Reparti Carabinieri hanno proceduto per circa il 93% del totale dei delitti scoperti, deferendo 1.230 persone e traendone in arresto ulteriori 380, con un incremento del 30% rispetto ad analogo periodo dell’anno precedente.
Diverse e parimenti importanti sono state le attività che l’Arma di Crotone ha condotto in questo territorio per contrastare il sempre più dilagante fenomeno della criminalità organizzata, mi riferisco in particolare alle operazioni:
- “ULTIMO ATTO” che, nel mese di febbraio di quest’anno ha portato all’arresto di 31 affiliati al Locale di Ndrangheta di Cirò con l’accusa di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto di armi clandestine, ricettazione, concorso in illecita concorrenza con minaccia o violenza e concorso in abuso d’ufficio.
- “WHITE PEN” che, nel mese di marzo di quest’anno, ha portato all’arresto di 6 affiliati al Locale di ‘Ndrangheta di Petilia Policastro, con le sue diramazioni nel comune di Cotronei, con l’accusa di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento aggravato e minaccia aggravata;
- “MELTEMI” che, nel mese di dicembre 2023 ha portato all’arresto di 9 soggetti affiliati al Locale di Ndrangheta di Isola di Capo Rizzuto con l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso, rapina, estorsione, danneggiamento, falso materiale e ideologico, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, invasione di terreni o edifici, calunnia, furto in abitazione aggravato, nonché per reati in materia di armi e di sostanze esplodenti, aggravati dal cosiddetto metodo mafioso.
- “GLICINE – ACHERONTE” che, nel mese di giugno 2023, ha portato all’arresto di 43 soggetti ritenuti intranei al Locale di Ndrangheta di Papanice, con l’accusa, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, omicidio, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata liberà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, scambio elettorale politico mafioso, truffa aggravata.
Questa costante ed efficace azione investigativa, è stata condotta con l’efficace coordinamento delle Procure della Repubblica di Crotone nonché della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Autorità giudiziarie a cui, ancora una volta, sento di rivolgere il ringraziamento mio personale e di tutti i Carabinieri.È evidente che la materia del contrasto alla criminalità organizzata travalica l’aspetto prettamente giudiziario per assurgere a problematica sociale di particolare serietà, dal momento che coinvolge anche larghi strati delle giovani generazioni, come documentato dalle più recenti attività investigative. La risposta, quindi, non può e non deve limitarsi all’azione repressiva ma deve necessariamente aprirsi alla fattiva opera delle Istituzioni tutte e della società civile in un approccio sinergico. Occorre rafforzare gli interventi anche sul tessuto sociale operando a più livelli, culturale, etico-comportamentale, economico, in modo da far crescere nelle vittime la voglia di affrancarsi dall’assoggettamento e dall’omertà, denunciando sempre e comunque. Si tratta di accompagnare chi denuncia lungo un definitivo percorso di legalità, così da avviare un circuito virtuoso che permetta di recidere più o meno silenti forme di adesione alla sub-cultura mafiosa.In altri termini, è indispensabile ed urgente che all’azione dei presidi dei Carabinieri e delle altre Forze di Polizia, istituzionalmente preposti ad assicurare la legalità, si affianchi la preziosa opera dei presidi sociali, economici e culturali: dagli Enti locali agli istituti religiosi, dalle associazioni di categoria al mondo del volontariato, sino ad arrivare al ruolo che ogni cittadino può esercitare nella quotidianità, sentendosi veramente parte di un unico fronte in cui Istituzioni e società civile dialogano ed interagiscono per il raggiungimento di un obiettivo comune, ossia quello di abbattere ogni forma di oppressione all’esercizio della libertà e dei diritti.Diceva un indimenticabile protagonista della storia italiana, il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa: “se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue Istituzioni e delle sue leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti”. Queste considerazioni che si basano sulla piena consapevolezza che in questa provincia “le cose stanno cambiando” mi inducono a rivolgere un pensiero particolare alle famiglie e, soprattutto, alle scuole, che ringrazio per aver aderito all’invito a presenziare a questa cerimonia. A loro, oltre al compito di trasmettere il “sapere” ed i valori fondanti di una sana ed ordinata convivenza civile, compete l’ancor più arduo compito di instillare ai giovani – ai cittadini di domani – il coraggio morale ed il senso della responsabilità, affinché sappiano anteporre il bene comune ai propri, pur importanti, interessi individuali. Ma l’Arma è in prima linea anche nella prevenzione e nel contrasto di tutte quelle forme di illegalità che attentano alla nostra salute, all’ambiente in cui viviamo, al nostro meraviglioso patrimonio culturale ed al complesso mondo del lavoro. Ne sono prova le ispezioni in materia di produzione alimentare eseguite dai Carabinieri del NAS di Cosenza, tra cui meritano una particolare citazione le attività svolte a tutela della salute dei più piccoli presso le mense scolastiche; o ancora l’attività compiuta in tema ambientale dal Gruppo Carabinieri Forestale ed infine i numerosi accessi ispettivi effettuati dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Crotone, che hanno tra l’altro evidenziato inumane forme di sfruttamento dei lavoratori, non più tollerabili in una società civile.I positivi risultati sin qui conseguiti ci sollecitano a proseguire in modo ancora più deciso in questa azione sinergica a tutela dei diritti, sentendo forte il dovere di assicurare ferme risposte alle crescenti sensibilità verso ambiti che hanno un forte impatto sulla qualità della vita di ogni cittadino. Nel concludere voglio rivolgermi ai Carabinieri qui schierati in rappresentanza dei 400 uomini e donne in servizio al Comando Provinciale di Crotone. Desidero esprimervi il mio orgoglio e la mia riconoscenza per la dedizione e la serietà con cui quotidianamente operate sulle strade della nostra provincia quali silenziosi costruttori di legalità e di pace. Sappiate proseguire lungo la strada del dovere e dell’onore percorsa da quanti ci hanno preceduto nei 210 anni di storia della nostra Istituzione, operando sempre con immutata serietà e passione. Sono sicuro che i sentimenti che giornalmente animano il vostro agire, continueranno ad albergare nei Vostri cuori, fedeli al giuramento prestato all’Italia ed agli Italiani. Viva l’Arma dei Carabinieri,Viva la provincia di Crotone,Viva l’Italia”.Ricompense e motivazioni per le quali son stati premiati i militari:Carabiniere Giuseppe LOMBARDI,
effettivo alla Tenenza Carabinieri di Isola di Capo Rizzuto, al quale è stato concesso un Encomio Solenne (per aver salvato, unitamente ad un altro militare, all’epoca dei fatti, effettivo alla Tenenza dei Carabinieri di isola di Capo Rizzuto e, oggi, trasferito in un altro Reparto della Legione Carabinieri “Calabria”, dei migranti, i quali si trovavano a bordo di una piccola imbarcazione da diporto), come prima attestazione di merito, da parte del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione:
“addetto a tenenza carabinieri, con eccezionale spirito di iniziativa e generosa abnegazione, non esitava, insieme ad altro militare, a tuffarsi in mare per soccorrere un nutrito gruppo di migranti, viaggianti a bordo di una imbarcazione prossima al naufragio. raggiunto il natante e disincagliata la zattera di salvataggio, la spingeva ripetutamente verso la riva e viceversa, portando in salvo tutte le persone non in grado di raggiungere autonomamente la terra ferma, tra cui molte donne e bambini. chiaro esempio di elette virtù civiche e non comune senso del dovere”.
“Isola di Capo Rizzuto, 25 settembre 2022”.
Ha consegnato la ricompensa Sua Eccellenza Reverendissima il Vescovo di Crotone e S. Severina, Mons. Angelo Raffaele PANZETTA.
Brigadiere Lorenzo NICOLETTA, in forza alla Centrale Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Crotone, al quale è stato concesso un Encomio Semplice (per aver gestito con non comune acume, serenità e professionalità, le iniziali fasi del naufragio di Cutro, coordinando dalla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Crotone le pattuglie dell’Arma dei Carabinieri, immediatamente intervenute, così favorendo il salvataggio del maggior numero di migranti possibile) del Comandante della Legione Carabinieri “Calabria”, con la seguente motivazione:
“Addetto a centrale operativa di compagnia capoluogo, evidenziando esemplare professionalità, spiccato senso del dovere e lodevole spirito d’iniziativa, ricevuta una richiesta di aiuto da migrante a bordo di imbarcazione in balia delle onde, dopo averne tracciato la provenienza e individuato il relativo tratto di costa, disponeva l’immediato afflusso sul posto dei soccorritori e dei servizi esterni in atto sul territorio, informando prontamente i superiori gerarchici. Le efficaci procedure di intervento e di coordinamento messe in atto contribuivano al salvataggio dei numerosi passeggeri del natante ormai naufragato, nonchè all’individuazione degli scafisti”.
“26 febbraio 2023 – loc. steccato del Comune di Cutro (Kr)”.
Ha consegnato la ricompensa Sua Eccellenza il Prefetto di Crotone Dott.ssa Franca FERRARO.
Maggiore Roberto Nicola CARA, Luogotenente Carica Speciale Giuseppe BEVILACQUA, Maresciallo Maggiore Nicola Danilo PETRERA, Vice Brigadiere Marco CONVERSANO, Appuntato Scelto Qualifica Speciale Romolo MANICA, Carabiniere Scelto Andrea Pio Enrico CICCHETTI, effettivi, rispettivamente, l’Ufficiale come Comandante del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di questo Comando Provinciale e gli altri militari alla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cirò Marina, ai quali è stato concesso un Encomio Semplice (per aver condotto e partecipato alle indagini, che hanno condotto all’operazione di polizia, denominata ULTIMO ATTO, contro numerosi appartenenti alla Cosca “FARAO – MARINCOLA” di Cirò) del Comandante della Legione Carabinieri “Calabria” con la seguente motivazione:
“comandante ed addetti di nucleo investigativo di comando provinciale ed addetti ad aliquota operativa di compagnia distacca in territorio ad alto indice di criminalità organizzata, evidenziando elevata professionalità, lodevole determinazione e non comune intuito investigativo, coordinavano, sviluppavano e partecipavano personalmente, a prolungata e complessa indagine che consentiva di disvelare l’operatività di appartenenti ad agguerrita consorteria di ‘ndrangheta, dediti alla commissione di plurimi reati aggravati dall’appartenenza ad associazione armata e finalizzati all’assoggettamento del locale tessuto economico, nonchè al condizionamento dell’attività amministrativa dei comuni del comprensorio. l’operazione, conclusasi con l’esecuzione di misure cautelari custodiali nei confronti di 31 indagati e con il deferimento in s.l. di due dipendenti comunali, esaltava il prestigio e l’immagine dell’istituzione”.
“provincia di Crotone e territorio nazionale, settembre 2021 – 16 febbraio 2023”.
Ha consegnato la ricompensa il Questore di Crotone, Dott. Marco GIAMBRA.
Carabiniere Angelo BUCCA e Carabiniere Simone CASELLA, in forza alla Stazione Carabinieri di Cutro, ai quali è stato concesso un Encomio Semplice (per aver salvato una donna, rimasta chiusa nella sua abitazione, in cui si era sviluppato un incendio) del Comandante della Legione Carabinieri “Calabria” con la seguente motivazione:
“addetti a stazione distaccata, evidenziando esemplare professionalità generoso altruismo e non comune senso del dovere, unitamente ad altro militare non esitava a introdursi in una abitazione interessata da un incendio causato dalla combustione di alcuni alimenti, per soccorrere un’anziana donna in evidenti difficoltà respiratorie per il denso fumo che aveva nel frattempo invaso lo stabile. il tempestivo trasporto della malcapitata all’esterno e il contestuale spegnimento delle fiamme consentivano di scongiurare più gravi conseguenze”.
“Cutro, 2 aprile 2023”.
Ha consegnato la ricompensa la ricompensa il Presidente del Tribunale di Crotone, Dott. Massimo FORCINITI.
Vice Brigadiere Giovanni SAVASTA, effettivo alla Stazione Carabinieri di Petilia Policastro, al quale è stato concesso un Encomio Semplice (per aver partecipato, con grande acume investigativo, a un’indagine contro un sodalizio, dedito a numerosi reati contro il patrimonio nel Nord Italia) del Comandante della Legione Carabinieri “Calabria” con la seguente motivazione:
“addetto a stazione capoluogo, evidenziando lodevole senso del dovere, elevata professionalità e spiccato intuito investigativo, partecipava a complessa attività d’indagine nei confronti di un gruppo criminale di etnia sinti operante nel veneto e in emilia romagna, ritenuto responsabile di 46 furti tra consumati e tentati e ricettazione di strumenti e utensili edili di rilevante valore economico. l’operazione consentiva l’arresto di 5 persone in esecuzione di misura cautelare custodiale, il deferimento in stato di libertà di un correo e il recupero di refurtiva per un valore di oltre 200.000 euro, contribuendo ad esaltare il prestigio e l’immagine dell’istituzione”.
“Veneto ed Emilia Romagna, giugno 2021 – settembre 2022”.
Ha consegnato la ricompensa il Procuratore della Repubblica di Crotone, Dott. Giuseppe CAPOCCIA.
Luogotenente Nicola FICCA, Maresciallo Ordinario Carmelo CAPRARO, Brigadiere Antonio ACCOGLI, Appuntato Scelto Giovanni DE SIMONE, in forza al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Petilia Policastro, ai quali è stato concesso un Encomio Semplice (per aver condotto e partecipato alle indagini, che hanno condotto all’operazione di polizia, denominata ELEUTHERIA – BLACK WOOD, contro numerosi appartenenti alla Cosca “FERRAZZO” di Mesoraca) del Comando Legione Carabinieri “Calabria” con la seguente motivazione:
“Comandante ed addettti di aliquota operativa di compagnia distacca ed addetti di nucleo investigativo di comando provinciale in territorio ad alto indice di criminalità organizzata, evidenziando spiccata professionalità, elevato senso del dovere e non comune intuito investigativo, fornivano determinante contributo a complessa e prolungata indagine che consentiva di disvelare l’operatività di appartenenti ad agguerrita consorteria di ‘ndrangheta, dediti alla commissione di plurimi reati aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. l’operazione, conclusasi con l’esecuzione di 31 misure cautelari e il sequestro preventivo di 12 imprese per un valore di 16 milioni di euro, esaltava il prestigio e l’immagine dell’istituzione”.
“provincia di Crotone e territorio nazionale, maggio 2016 – agosto 2019”.
Ha consegnato la ricompensa il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone, Col. Davide MASUCCI.