AMANTEA (Cs) – Il consiglio comunale di Amantea ha approvato il rendiconto finanziario 2023, senza però il voto dei consiglieri comunali di “Cambiamo rotta” che si sono astenuti.
«Il rendiconto 2023, in estrema sintesi, si connota per un risultato di amministrazione che è migliore di euro 48.723, rispetto a quello del 2022, perché il disavanzo si riduce da
-7.487.708 a -7.438.985 euro», hanno spiegato in una nota i componenti del gruppo consiliare di cui fanno parte Rossella Ferraro, Luigi Socievole, Mario Bruno e David Viola.
«Possiamo dire – si legge ancora nel documento – che gli andamentali sostanziano la tanta auspicata uscita dal tunnel e dalle ristrettezze? Purtroppo no, se non in minima parte ma è già qualcosa.
Nel commento al bilancio di previsione 2023/2025 “Cambiamo rotta” evidenziava: “il FCDE di ben 14.445.603 euro…se riuscissimo a riscuotere i residui attivi.…potrebbe essere una miniera da cui attingere valore, anziché impinguarlo con ulteriori accantonamenti annuali, per costi figurativi, prudenziali, che scaturiscono dalla necessità di rettificare la crescita dei residui attivi”.
Ed è «quello che è avvenuto in questo bilancio dove il FCDE passa da 14.445.603 a 12.094.942, a seguito di un primo utilizzo di 455.504 per eliminazione residui attivi riconosciuti inesigibili, nonché per variazione di accantonamenti (ripresa di valore) a seguito di rivisitazione e ricalcolo della percentuale, sui residui attivi, da mantenere prudenzialmente al FCDE».
L’entità del FCDE 2023, è bene chiarirlo, «è ritenuta congrua dai revisori».
E, ancora: «La ripresa di valore di circa 1.800.000 ha ovviamente inciso sul risultato di esercizio ma non è “farina” del 2023 bensì del passato. Per essere chiari, è il frutto di accantonamenti esuberanti effettuati negli esercizi precedenti».
«Non siamo in discesa ma quattro traguardi, invero ancora lontani, ci potranno confermare se avremo la possibilità di raggiungere almeno la pianura. Ci riferiamo a: chiusura del dissesto da parte dell’Osl e quantificazione dell’importo che graverà sull’ente; adozione misure del ministero per ripiano disavanzo e quantificazione dei futuri oneri annui da sopportare; più efficace e ben più consistente riscossione dei tributi; drastico contenimento della spesa, fuori norma, per il conferimento della indifferenziata».
Il ragioniere generale, pertanto, «oltre a mantenere alta la guardia e ben chiusa la cambusa, dovrà invocare l’amministrazione affinché proceda al potenziamento dell’Ufficio Tributi e, frattanto, dovrebbe aggiornarci sui quattro punti ed in particolare se, in base ai dati in suo possesso, relativi ai primi 5 mesi del 2024, sia stata intrapresa la giusta direzione e disponiamo di un quadro più preciso della complessiva situazione finanziaria dell’ente.
All’amministrazione comunale «ci permettiamo di ricordare che la Corte dei Conti non monitora soltanto l’attività dell’Ente ma anche le attività con rilevanza erariale che risultassero omesse o impropriamente ridotte. È d’obbligo quindi cogliere tutte le opportunità di riduzione dei costi e di implementare le entrate, anche quelle per l’uso dei beni comunali e demaniali, contemperando i giusti e comprensibili interessi dei beneficiari, soprattutto con riferimento alla certezza ed alla stabilità delle relazioni, con quelli di 14.000 abitanti che meritano un adeguato livello dei servizi primari ed il progressivo contenimento delle aliquote tributarie a seguito di un auspicabile ritorno alla gestione ordinaria».
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