Home Cronache Profilo fake “Medardo di Terralba”: chiude le indagini, ordinato il sequestro

Profilo fake “Medardo di Terralba”: chiude le indagini, ordinato il sequestro

Una vera e propria banda di diffamatori e calunniatori che inviava tramite messanger e altri dispositivi informazioni spesso false e diffamatorie ai due fratelli per svergognare politici, imprenditori e cittadini

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Il profilo fake Medardo di Terralba

PAOLA (Cs) – Nei giorni appena trascorsi la Procura della Repubblica di Paola ha chiuso le indagini a carico di due fratelli paolani, indagati del reato di diffamazione aggravata per aver postato sul profilo Facebook del famigerato “Medardo di Terralba” diversi articoli dal contenuto considerato diffamatorio.

Le indagini erano partire a seguito della presentazione di querele presentate da diverse persone, tra cui l’avv. Vincenzo Fedele, assistito dall’avv. Pierfrancesco Perri.

La Procura della Repubblica ha espletato copiosa attività d’indigine per individuare il misterioso Medardo, giungendo a emettere decreto di acquisizione del profilo Facebook direttamente alla società meta Platform Ltd, attraverso cui è stato poi acquisito il cosiddetto business report, dal quale, da ultimo, si è scoperto che i collegamenti venivano effettuati, almeno fino ad una certa data, da indirizzi IP gestiti dalla società Telecom Italia S.p.A..

Oltre a ciò, la Procura, supportata dalla Polizia Postale, ha analizzato anche il contenuto degli indirizzi IP di accesso alla casella di posta elettronica utilizzata in sede di registrazione del profilo, giungendo a individuare i presunti responsabili che, da quanto emerso, sono giunti anche a utilizzare delle linee VPN, ovvero delle reti private virtuali che annoverano tra le caratteristiche principali l’anonimato atteso che fanno capo a società sedenti in paesi esteri.

Attraverso questa attività si è dunque giunti alla individuazione dei due paolani, a cui, l’estate scorsa, la Procura della Repubblica aveva sequestro vari dispositivi informatici, la cui analisi ha poi consentito di confermare l’uso dei profilo di Medardo da parte dei predetti che, in un caso, avrebbe confessato l ‘uso del profilo, tanto da fornire agli operanti la password di accesso.

Al momento, dunque, si è risaliti alla loro individuazione ma, a quanto pare, nuove querele potrebbero essere presto presentate nei confronti di altre persone che avrebbero prestato la loro collaborazione ai due indagati.

Dagli atti, infatti, è emersa una vera e propria banda di diffamatori e calunniatori che, sottobanco, inviava tramite messanger e altri dispositivi informazioni spesso false e diffamatorie ai due fratelli per svergognare politici, imprenditori e cittadini.

Su richiesta della Procura della Repubblica, infine, è stato disposto il sequestro preventivo, tramite oscuramento, della pagina Facebook e che Meta deve ora provvedere (sequestro preventivo reso a ottobre dal Gip di Paola).