Home Cronache Gestione irregolare dei rifiuti a Fuscaldo: chi protestava veniva sanzionato dalla Ditta

Gestione irregolare dei rifiuti a Fuscaldo: chi protestava veniva sanzionato dalla Ditta

Operai costretti a lavorare in «condizioni igienico-sanitarie precarie. Pneumatici dei mezzi usurati e freni malfunzionanti». L'indagine della Polizia Stradale partita da una querela

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FUSCALDO (Cs) – Il blitz operato nei giorni scorsi dalla Polizia stradale di Paola rispetto a una grave violazione della normativa ambientale sulla gestione dei rifiuti (https://www.calabriainchieste.it/2024/06/19/gestione-irregolare-dei-rifiuti-urbani-a-fuscaldo-liquami-lungo-le-strade-sequestro-e-denuncia/#google_vignette) sul territorio comunale di Fuscaldo, tra origine da puntigliose verifiche scaturite da una dettagliata e circostanziata segnalazone di un dipendente della ditta che gestisce il servizio, stanco di assistere a continue presunte violazioni di leggi e regolamenti.

In virtù di ciò, oggi è al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Paola, la posizione di sei persone in merito alle indagini sulla gestione irregolare dei rifiuti urbani del Comune di Fuscaldo, affidati nel 2020 in appalto ad una Ditta esterna del settore.

L’indagine trae spunto, più in particolare, dai controlli effettuati sugli autocompattatori che eseguivano la raccolta dei rifiuti solidi urbani all’interno del territorio comunale, disperdendo rifiuti e liquami lungo le strade, in violazione delle prescrizioni specifiche della normativa ambientale.

Tale attività di verifica veniva estesa dalla Polizia Stradale di Paola a tutti i soggetti della filiera di gestione dei rifiuti, in particolare individuando in contrada Centacque, all’interno di un’area privata di 4000 mq adiacente alla SS.18, il centro di stoccaggio dei veicoli che effettuano il servizio di raccolta dei rifiuti urbani e dei rifiuti ingombranti, raccolti nel Comune di Fuscaldo, trasformata in realtà anche in una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto.

Venivano, infatti, rinvenuti a terra ed in cassoni poggiati sul terreno rifiuti differenziati e indifferenziati, con sversamento di liquidi inquinanti al suolo, oltre a rifiuti speciali pericolosi quali elettrodomestici, vecchi apparecchi elettronici, lastre di eternit e accumulatori al piombo di autoveicoli oltre ad un modesto quantitativo di farmaci scaduti, evidenziando una irregolare gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, non conforme alle norme ambientali.

L’area in questione, su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, è stata posta sotto sequestro in attesa di bonifica.

Ma le anomalie denunciate sono anche altre. Nella versione di parte, all’attenzione della Procura, datata novembre 2023, vi sono questioni delicatissime che riguardano il personale: non esisterebbero locali adibiti a spogliatoio e a servizi igienici.

Per ufficio verrebbe utilizzato un container e, secondo questa denuncia di parte, le condizioni igienico-sanitarie sarebbero molto precarie (foto), non fosse altro perché tale container verrebbe utilizzato anche come deposito di materiali e, quindi, al suo intervono sono stati rivenuti topi e blatte.

Per bagnetto verrebbe invece utilizzato un locale di propietà del cantiere edile dove sono parcheggiati i mezzi della raccolta rifiuti.

L’ex operaio, tra l’altro, ha denunciato un presunto grave pericolo alla circolazione ed ai dipendenti stessi: «uno degli indagati chedeva al personale in servizio di agganciare il bidone carrellato dietro l’autocompattatore per raccogliere i rifiuti, sebbene tale pratica sia vietata dal codice della strada in quanto la sporgenza posterore non segnalata arreca pericolo alla circolazione. Il bidone, inoltre, potrebbe staccarsi e, ancora, copre targhe e dispositivi di illuminazione».

Per avere fatto notare questa anomalia, il dipendente in questione è stato sanzionato disciplinarmente dalla ditta.

Vengono altresì denunciati, sempre nella denuncia di parte, pneumatici usurati e freni malfunzionanti.

L’indagine, pertanto, continua….