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“Finto azzeramento” di giunta, Losardo: «Burla consumata dal sindaco in danno alle minoranze»

Il commissario cetrarese di Noi Moderati: «Promiscua squadra assessorile che per fare il bene supremo della città si è miseramente infranta sotto il deciso colpo di mano del sindaco»

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Pino Losardo

CETRARO (Cs) – «Per mesi, i partiti di maggioranza hanno chiesto aiuto alle minoranze per stravolgere insieme la loro giunta incapace e incompetente. Ne è venuto fuori solo un finto azzeramento per lasciare le cose come stanno».

Sono le parole del commissario Noi Moderati, circolo di Cetraro, Pino Losardo che striglia l’amministrazione comunale e  le minoranze, sulla furbata del sindaco Ermanno Cennamo che ha lasciato tutto immutato al fine di arrivare indenne fino alle comunali del 2025.

«Un dissesto economico-finanziario è il più colossale fallimento della politica di un’amministrazione comunale – prosegue Losardo in una nota stampa – Qualcosa di nuovo e di diverso doveva avvenire dopo la sua approvazione. Si sono inventati un nuovo modo di fare politica. Anzi, di “non” fare politica. Ne è uscita fuori una “cagnara” permanente. Maggioranza e opposizione tutti d’accordo da mesi per creare qualcosa di simile ad un fronte istituzionale.

Un’etichetta ispirata alla grande emergenza amministrativa in atto, che giustificasse la presenza, sotto lo stesso tetto, di personaggi e idee diversissimi tra loro. L’obiettivo ultimo sarebbe stato quello di salvare un’esperienza di governo, che più decotto non si può, e affidare parte del potere alle minoranze, nel malcelato tentativo di addossare a quest’ultime parte delle responsabilità dello sfascio delle casse comunali.

Man mano che le trattative, di un’inedita e quasi impossibile intesa, sono andate avanti gli addetti ai lavori si sono, sempre più, resi conto che manca solo un anno alla fine della consiliatura – ricorda Losardo – Soprattutto, entrambe le componenti del fantasmagorico progetto hanno sperimentato l’impossibilità di scavalcare un enorme ostacolo.

Quello di un sindaco che mai, secondo la logica della più elementare prassi politica, avrebbe concesso di farla finita con il suo esecutivo, sconfitto non dai micidiali e inesistenti fendenti dell’opposizione, ma dalla grande incapacità della sua insipienza e sprovvedutezza, oltre che dalla spietatezza delle sue faide interne».

E se qualcuno avesse creduto «che lo stesso sindaco avrebbe esaudito le velleità delle minoranze, o eventuali prospettive di una spezzettata alleanza elettorale, vuol dire che non ha calcolato bene la mancanza totale di una qualsiasi credibilità diplomatica a carico delle forze politiche di maggioranza».

In parole povere, non contano un bel niente».  E così, «dopo quasi cinque mesi il primo cittadino, nella sua autorevolezza istituzionale, ha stabilito chiaramente che la consiliatura potrà continuare solamente nel modo come da lui stabilito e nel solco degli stratosferici risultati amministrativi già conseguiti. Prendere o lasciare.

Solo gli allocchi si sono lasciati attrarre dalla parvenza di un azzeramento della giunta, così come fatto nell’ultimo decreto sindacale. Azzerare le deleghe e lasciare in piedi lo stesso esecutivo non era stata certamente questa la prima opzione di una possibile intesa tra diversi. Una vera e propria burla, quella consumata dal sindaco ai danni delle minoranze consiliari».

Nonostante il finto azzeramento «l’esecutivo continua ad esistere ed operare pur senza le deleghe e senza che, di questa operazione ne sia stato informato il Prefetto. La fascia tricolore passa da una spalla all’altra di assessori senza credenziali.

La storia infinita di una promiscua squadra assessorile che per fare il bene supremo della città si è miseramente infranta sotto il deciso colpo di mano del sindaco, che ha dato lezione di come le sue regole funzionano solo in chiave di difesa dello status quo, in cui ha governato per quattro, dei cinque anni di consiliatura.

Poco importa se a discapito della vita e del benessere dei cittadini accusa il commissario di Noi Moderati  – E’ come se si assistesse a pagliacciate con l’esilarante finale che alti e infiocchettati ambasciatori vengono puntualmente smentiti al mattino seguente.

I responsabili di una simile caciara, tuttavia, continuano ad essere tutte quelle evanescenti minoranze che, da oltre un anno, non fanno più opposizione. Dissesto, tasse, ambiente, servizi, sanità, ordine pubblico, strade e degrado sono stati esclusi totalmente dal novero delle normali contrapposizioni democratiche.

Mentre la qualità e il costo della vita in città hanno raggiunto aspetti terzomondisti, prodotti da oltre tre anni di inventato predissesto e da altri cinque anni di sonoro dissesto, da poco iniziato.

Tutto – conclude Losardo – lascia pensare che quanto si decida siano solo tecniche distrattive per una grande operazione di inciucio, in salsa di capovolgimento di fronti, come è sempre stato in tutte le consiliature che volgono al termine».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it