Il Poliambulatorio d Amantea

AMANTEA (Cs) – Scena da panico, nella giornata di ieri, presso il Poliambulatorio di Amantea dove il marito di una paziente – nel contestare un certificato medico – ha aggredito verbalmente l’Ortopedico in servizio presso la struttura sanitaria.

Da quanto appreso dai numerosi testimoni presenti, una donna accompagnata dal congiunto, sono entrati nella stanza dell’Ortopedico per una visita (la numero 5).  Al termine della stessa, consistita come da prassi nella valutazione di tutte le carte portate in visione al professionista, e della visita fisica, è stato redatto un certificato medico nel quale veniva evidenziata, tra le altre cose, l’assenza di deficit agli arti inferiori.

In pratica il medico ha riportato le condizioni di salute della donna che, tra l’altro, si è presentata presso la struttura camminando tranquillamente, senza presentare nessuna difficoltà, e per come evidenziato nel corridoio del Poliambulatorio dallo stesso professionista all’atto dell’aggressione. 

Il marito della donna, infatti, una volta letto il documento è rientrato nella stanza – senza tenere conto dell’altro paziente appena entrato – e ha iniziato ad inveire contro il medico che aveva scritto “nessun deficit agli arti inferiori”, cosa non vera per il congiunto della paziente. L’Ortopedico, con molta calma, ha cercato di spiegare all’uomo di non poter scrivere patologie non veritiere e di essersi attenuto fedelmente a quanto riscontrato durante la visita e dalle altre certificazioni portate in visione dalla donna.

Il medico, pertanto, ha inviato l’uomo a uscire dalla stanza, accompagnandolo in corridoio. Qua la situazione è precipitata, lo stesso ha continuato a urlare e a inveire contro il professionista e, qualcuno dei presenti, con il timore che si passasse dalle parole ai fatti ha pensato bene di chiamare i Carabinieri.

Quando i militari sono giunti sul posto l’ira dell’uomo si è placata e ed è stato redatto un verbale sull’accaduto. La scena è stata riprea anche dalle telecamere di sorveglianza installate nella struttura. 

Adesso spetterà ai militari dell’Arma fare chiarezza sulla vicenda, sulla scorta delle dichiarazioni rilasciate dai presenti, nonché delle immagini della videosorveglianza.

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