COSENZA – «Nove gruppi territoriali avviati, altri quattro in dirittura d’arrivo, e poi consiglieri comunali e assessori freschi di nomina vanno a delineare la nuova geografia del Movimento 5 Stelle in provincia di Cosenza», che, a detta del coordinatore Provinciale, Giuseppe Giorno, risulta essere «una delle realtà più attive in Calabria e in Italia grazie al lavoro corale che abbiamo svolto insieme agli eletti a tutti i livelli e alla coordinatrice Regionale, Anna Laura Orrico».
Attualmente risultano attivi «i Gruppi Territoriali di Rende, Luzzi, Casali del Manco, Cosenza, Castrovillari, Acri, Corigliano-Rossano, San Pietro in Guarano e Belvedere Marittimo, mentre Montalto Uffugo, Altomonte, Scalea e Trebisacce verranno attivati a breve».
Segno evidente che «la ristrutturazione del Movimento attraversa una fase di trasformazione importante e decisa, e adesso mira a consolidare alcune posizioni sui territori trovando l’interesse degli iscritti di nuovo e vecchio corso. C’è stato un cambio di paradigma – sottolinea -, e finalmente le nostre idee e proposte politiche iniziano a trovare una base solida sui territori».
Alla formazione dei GT «dobbiamo aggiungere l’adesione al M5S di Gaetano Bruno e Valentina Pastena rispettivamente presidenti del Consiglio di Scalea e di Lungroi e i nuovi consiglieri comunali che sono stati eletti nell’ultima tornata elettorale: Lidia Sciarrotta a Corigliano-Rossano, Maria Teresa Cosentino e Antonio Graziani a Crosia, che si vanno ad aggiungere a Veronica Buffone, assessore al comune di Cosenza», spiega Giorno che oltre ad essere coordinatore del M5S in provincia di Cosenza è anche consigliere comunale pentastellato a Luzzi.
«Il fermento che percepiamo – continua il coordinatore – si cristallizza nel dato del 21% che il Movimento ha raccolto alle ultime elezioni europee nella nostra provincia, percentuale tra le più alte d’Italia dopo Napoli e Foggia. Sono convinto – chiosa Giorno – che tra le tante difficoltà che stiamo affrontando abbiamo le carte in regola per affermare che questi numeri non rappresentano un punto d’arrivo, ma di partenza che permetterà di farci trovare pronti ai prossimi appuntamenti elettorali».
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