L'ex consigliere Robert Aloisio

AMANTEA (Cs) – Alla luce delle recenti “confessioni” spontanee rese sui social dal consigliere con delega Salvatore Campanella – attraverso le quali ha confermato l’incapacità della maggioranza in carica – e della situazione di stallo che sta inspiegabilmente permanendo sul calcio amanteano, il referente della Lega per il Basso Tirreno cosentino nonché ex consigliere comunale, Robert Aloisio, ha chiesto una presa di coscienza da parte del sindaco Vincenzo Pellegrino affinché «lui e tutto il suo gruppo si dimettano prima che sia troppo tardi per la città (se non lo è già).

«Dire che ad Amantea siamo ormai arrivati alla frutta non renderebbe l’idea dell’effettiva situazione in cui versa tutto il territorio», ha esordito Aloisio.

«Da quando questa maggioranza si è insediata non ha fatto altro che “raggirare” tutta la Comunità buttando fumo negli occhi su interventi inesistenti e opere virtuali, per poi scaricare colpe e responsabilità sulle amministrazioni precedenti, tecnici, dirigenti, ditte ecc. E il risultato di questo comportamento irresponsabile è sotto gli occhi di tutti: la paralisi in ogni settore del Comune è totale; non sono riusciti a portate a buon fine neanche l’iter burocratico delle opere programmate e finanziate negli anni passati, tant’è che tutti i cantieri sono bloccati; non esiste la programmazione per nessuna nuova opera; il lungomare sembra sia stato oggetto di bombardamenti, ed i lavori non saranno ultimati neanche per questa stagione estiva (la terza); il Centro Storico è ancora senza il palazzo comunale, i cui lavori sono stati avviati, poi bloccati, poi ripartiti e adesso non si sa; via Indipendenza è ancora chiusa dal giorno della frana; la spiaggia di Coreca è interdetta; il Parco della Grotta è chiuso; è impossibile accedere ai luoghi storici di Amantea (Castello, Chiesa Matrice di San Biagio e Palazzi nobiliari di Catocastro); le strade sono piene di buche ovunque e la vegetazione ha raggiunto livelli incontrollabili, molto pericolosa per la viabilità; i semafori sono fuori uso perché le lampadine non si trovano; e la squadra di calcio non sappiamo ancora che fine farà ecc».

E che dire, poi, della «genialata delle panchine? Prima le hanno installate in tutto il paese, e a distanza di pochi le hanno inspiegabilmente, rimosse. Perché?»

La lista potrebbe essere «molto più lunga ma tutto questo dovrebbe già bastare agli amanteani a far comprendere in che guaio ci siamo cacciati. C’è chi la politica la fa con i fatti e chi, come gli amministratori in carica, solo con le parole. Riuscire ad avere rapporti con le istituzioni provinciali, regionali e nazionali è molto importante perché potrebbe far entrare la città in un circuito molto più ampio capace di attirare finanziamenti. Quando i politici regionali sono venuti ad Amantea di recente per chiedere i voti per le elezioni Europee, i nostri amministratori l’unica cosa sensata che hanno saputo fare è stata quella di fargli visitare le giostrine, comprimenti vi darei un premio per questo».

E lo sfogo di Aloisio va anche oltre. «Un bravo amministratore, quando si rende conto che sta portando la città sull’orlo del baratro, deve avere la capacità e il senso di responsabilità di fare un passo indietro per fare spazio a chi ne sa più di lui. La cittadinanza lo apprezzerebbe molto di più piuttosto che trovarsi a distanza di 5 anni con una città che non ha più nulla da offrire». 

In merito, poi, alle dichiarazioni di Campanella, l’ex consigliere comunale ha riferito: «Fino a pochi mesi addietro Campanella ringraziava in una pubblica piazza il sindaco e la maggioranza per il sostegno che riceveva da loro, sottolineando la compattezza e la solidità del gruppo. Oggi, lo stesso Campanella lascia ipotizzare che piuttosto che dimettersi sarà la spina nel fianco di chi lo vorrebbe fuori, sempre ammesso che le deleghe non gli vengano revocate prima. A che gioco stia giocando non è dato saperlo, di sicuro è l’ennesima presa in giro per l’elettorato. Se al consigliere non gli sta bene il modo di gestire la cosa pubblica da parte di Pellegrino e dei suoi colleghi di maggioranza, dovrebbe seguire le orme di Orazio Mannarino e posizionarsi in minoranza. Purtroppo, in tanti – sia in maggioranza che in minoranza – hanno dimostrato che la poltrona vale più della coerenza politica. Il sottoscritto, quando era consigliere di maggioranza non ha esitato a sedere nei banchi dell’opposizione pur di operare per il bene della Comunità. Ma di cosa stiamo parlando? Questi non sono stati capaci neanche di mantenere la promessa pre elettorale di rinunciare all’indennità...staremo a vedere cosa accadrà, e che Dio ce la mandi buona».

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