SCALEA (Cs) – Prosegue lo scontro tra il sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta e il presidente dell’Aias (Associazione italiana assistenza spastici) sezione di Cetraro, Antonio Maurizio Arci in merito alla vicenda legata alla piscina comunale, distrutta da una violenta tromba d’aria nel 2013.

Il Tribunale amministrativo regionale, accogliendo le motivazioni del presidente dell’Aias-Cetraro, ha sospeso l’esecuzione dei provvedimenti del sindaco e dell’Ufficio tecnico di Scalea in cui, in  data 26 giugno 2024, il primo cittadino ha ordinato lo sgombero della struttura entro cinque giorni.  

«Ancora una volta mi trovo a dover puntare il dito contro il sindaco di Scalea – afferma Antonio, Maurizio Arci – e a ribadire sdegno e malcontento nei confronti di politiche di malgoverno che anziché favorire la ripresa economica del territorio, la ostacolano.

Dal settembre 2013, malgrado la buona volontà dimostrata dall’Aias, nessun accordo si è reso possibile con l’Amministrazione di Scalea per risolvere la vicenda giudiziaria che ancora oggi, dopo ben 11 anni, ci vede contrapposti in un estenuante processo civile che di “civile” ha ben poco, a partire dalla durata, e la cui prosecuzione davanti al tribunale di Paola è fissata per il prossimo 3 ottobre».

Al posto della vecchia piscina il sindaco Perrotta intende realizzare un nuovo impianto sportivo ad uso dei giovani della città, sostenendo la piena legittimità del provvedimento emesso perché a tutela dell’interesse pubblico.

Arci prosegue ricordando gli innumerevoli incontri da lui vanamente sollecitati negli scorsi anni, che hanno visto un “sindaco sempre sordo e silente”, che non ha mai mostrato un reale interesse a far sì che la triste vicenda dell’impianto natatorio potesse evolvere verso un epilogo positivo.

«Crediamo che dopo oltre 30 anni di esperienza in campo socio-sanitario-assistenziale in favore di migliaia di disabili, molti dei quali in età evolutiva, l’Aias non meritasse un trattamento così offensivo e insultante – incalza Arci –  Questa iniziativa denota un vero e proprio “colpo di mano” ed evidenzia che il sindaco non è affatto interessato a favorire la prosecuzione delle attività del concessionario Aias (come da impegni propagandistici pre-elettorali), né con le risorse comunali, né con le (ingenti) somme messe a disposizione dal Ministero dell’Interno (€ 135.000,00 oltre ad ulteriori €155.000,00, come da nota dell’Ufficio Tecnico del Comune di Scalea prot. n. 26071 del 21.08.2015) stanziamenti dei quali, ad oggi, si ignora l’utilizzo.

Questa interminabile vicenda non fa che acuire il rammarico per lo spreco di fondi pubblici: si preferisce impiegare ingenti risorse economiche per affidare incarichi difensivi ad illustri legali del Foro romano, piuttosto che utilizzare quei fondi per ripristinare un importante polo sportivo, che avrebbe ridato lustro al territorio e offerto servizi utili e preziosi ai cittadini, specie a quelli meno fortunati di noi – incalza Arci – L’Aias Village era diventato un centro sportivo, ricreativo e aggregativo di eccellenza, un vero fiore all’occhiello non solo per il Comune di Scalea ma per l’intero comprensorio regionale, generando oltre 30 posti di lavoro.

Oggi l’Aias, non può far altro che constatare con amarezza e sconforto la latitanza della politica – conclude Arci – delle idee, dei progetti e del fare di cui la nostra regione avrebbe disperato bisogno. Continua infatti a prevalere il malgoverno di quanti, con sufficienza e disinteresse, non hanno finora consentito di far rinascere una struttura che in pochi mesi era diventata un autentico “gioiello”, condannandola, dopo il crollo, ad una ulteriore agonia, causata stavolta da coloro che si sono avvicendati nel governo della città, anche in regime di commissariamento».

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