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Aned Calabria contro Occhiuto: «Predica bene e razzola malissimo»

Associazione emodializzati: «Sistema nefrodialitico calabrese sull'orlo del precipizio. Nefrologia letteralmente ignorata»

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Una corsia ospedaliera

CATANZARO – «Il presidente della Regione e Commissario della Sanità, Roberto Occhiuto, predica bene e razzola malissimo. E così la sanità privata vola»

Lo afferma, in una nota, Pasquale Scarmozzino, di Aned Calabria, l’associazione degli emodializzati.

«La nefrologia, disciplina che gestisce i malati di reni e che per costi finanziari, numero di pazienti, problemi sociali e morti è ormai la quinta disciplina più importante allertata dai Sistemi Sanitari nazionali e mondiali – aggiunge Scarmozzino – in Calabria è letteralmente ignorata dal presidente Occhiuto.

Nel 2010, dati RIDT Calabria, la prevalenza dei pazienti in dialisi per milione di popolazione era di 684 dializzati, mentre oggi é di 803 (+17%). Mentre, dati CNT 2023, per i trapianti di rene la media italiana è arrivata a 38 pmp, in Calabria, nonostante avessimo due sedi trapianto, la media è stata di soli 17 pmp trapianti. Cioè il 50% inferiore alla media nazionale.

Presidente Occhiuto, prenda atto allora che il sistema nefrodialitico calabrese è sull’orlo del precipizio.

A Reggio, il 24 maggio scorso lei ha detto: ‘se il sistema sanitario calabrese fosse un paziente, sarebbe in coma‘.

Presidente Occhiuto, ecco il coma calabrese: assenza di cerotti e bendaggi post dialisi in centri periferici e hub (Catanzaro), dove i pazienti se li portano da casa; letti bilancia esistenti rotti, da nord a sud della Calabria, ed è impossibile il monitoraggio del calo peso per impedire rischi nel trattamento clinico (ultimo Palmi);

reagenti per l’emogasanalisi mancanti per misurare i parametri nel sangue in fase di criticità durante la dialisi (Palmi, Rogliano); organico nefrologico e infermieristico sottodimensionato paurosamente fino al 41%, tanto da da impedire la reperibilità persino negli Spoke (Paola, Castrovillari) nei turni festivi e notturni nonché la mobilità in dialisi per pazienti e conseguentemente familiari calabresi”.

«Sono problemi sanabili – dice ancora Scarmozzino – ma qui insormontabili per apatia della nostra Regione: la prevenzione della malattia renale cronica, la gestione dei nefropatici e i trapianti sono pane quotidiano nelle regioni virtuose, mentre da noi rappresentano una chimera.

Presidente Occhiuto, Aned aspetta da un anno di sapere come mai a Reggio Calabria si chiudono stanze con posti di emodialisi, costringendo 12 pazienti, anche novantenni con tumore, dalla sera alla mattina di spostarsi a Scilla o a Melito dopo che un suo predecessore, Massimo Scura, molto laborioso e rispettoso della Sanità pubblica, sensibile verso i malati cronici e la loro associazione, davanti all’ex prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, nel 2018, aveva dato soluzione ai problemi dei nefropatici reggini individuando e finanziando un centro dialisi pubblico, mentre con lei il privato vola.

Presidente Occhiuto, il problema della nefrologia e dialisi non si risolve esternalizzando la dialisi come sta facendo, sbagliando ignobilmente. E sa perché? I nefrologi degli Stati Uniti, dove la dialisi è prettamente privata, hanno ‘capito’ come mai in Italia i dializzati campano decenni, proprio mentre lei fa l’americano. Se vuole altri dettagli convochi subito Aned: avrà di che sapere e allarmarsi».