CIVITA (Cs) – «Esprimo, a nome mio, dell’amministrazione e dell’intera comunità civitese, vicinanza e le più sentite condoglianze al presidente del consiglio comunale di Civita, Vincenzo Mastrota (in quanto cugino) e a tutti i parenti del professor Lorenzo Francomano deceduto ieri mentre tentava di “difendere” il suo terreno dalle fiamme di un grosso incendio divampato nel primo pomeriggio nei pressi del santuario della Madonna della Catena di Cassano e che ben presto ha interessato le contrade “Serricelle” e “San Nicola” del Comune di Civita».

Queste le dichiarazioni del sindaco, Alessandro Tocci

Il “professore” Lorenzo Francomano «era una persona per bene, un uomo benvoluto da tutti che ha dedicato la propria vita alla scuola e, soprattutto, alla campagna. Proprio il tentativo di difendere il suo terreno, i suoi ulivi, dalle fiamme di un incendio gli è stato fatale».

Un incendio, quello divampato ieri «e che ancora stamattina presentava dei fuochi, che ha completamente distrutto decine e decine di ettari di terreni coltivati, soprattutto uliveti, e ha lambito diverse abitazioni. Molti residenti della zona per proteggere i loro terreni e le loro abitazioni, cosi come voleva fare il professore Francomano, hanno utilizzato propri mezzi di fortuna».

Un incendio «quasi sicuramente di natura dolosa, sarà compito degli inquirenti comunque stabilirne con sicurezza la causa, che ha visto impegnati e che ancora stamattina vede impegnati un canadair, i vigili del Fuoco, gli uomini della protezione civile, gli operatori di Calabria Verde e tanti volontari, tra cui anche alcuni amministratori e consiglieri comunali di Civita».

E, ancora: «Ringrazio sentitamente tutti, nessuno escluso, per quanto hanno fatto e stanno continuando a fare. Cosi come ringrazio sentitamente il collega sindaco di Cassano, Gianni Papasso, per la vicinanza dimostrata ieri, con la sua fattiva presenza sui luoghi dell’incendio, alla comunità di Civita. Ieri siamo stati, purtroppo, testimoni di una grande tragedia. Una disgrazia che ha colpito e ha addolorato l’intera comunità civitese, e non solo».

Infine: «E’ impossibile accettare che si possa morire nel difendere la propria proprietà dalle fiamme di un incendio la cui natura è quasi certamente dolosa. Ci auguriamo, perciò, che gli inquirenti facciano piena luce sulle cause dell’incendio e che eventuali responsabili dell’ignobile atto possano essere assicurati al più presto alla giustizia. Come sindaco, conscio di avere pochissimi mezzi a disposizione per fronteggiare simili accadimenti, chiedo alla Regione Calabria e a tutti gli organi preposti di non lasciarci da soli e di metterci nelle condizioni di poter “difendere” la nostra popolazione e il nostro territorio».