La protesta delle settimane scorse

ACQUAPPESA (Cs)Il “Comitato autotutela ambientale” di Acquappesa, e il “Wwf Oa Calabria Citra Odv – Ets” area tirrenica in una missiva inviata al sindaco Francesco Tripicchio, e a tutti i membri del consiglio comunale, sollecitano: “Una risposta pubblica circa le azioni concrete che l’amministrazione comunale intende attuare sulla base delle dichiarazioni di principio già esternate”.

Il Comitato e l’associazione ambientalista, nello specifico, chiedono:  “Misure di tutela della salute pubblica e principio di precauzione e prevenzione primaria: campi elettrici e magnetici (cem) prodotti da apparati a radiofrequenza; delocalizzazione antenna rawland wind 3; adozione di un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche”.

L’antenna, tanto contestata, si trova in un’area area mercatale, indicata nel Prg come “area di rispetto stradale e ferroviario”, a ridosso delle abitazioni e dell’istituto scolastico comprensivo di Acquappesa Marina.  “Il sindaco sia garante di quel diritto costituzionalmente tutelato di cui all’art. 32 Carta costituzionale, che verrebbe seriamente minacciato dall’esposizione continua alle onde elettromagnetiche dell’antenna – scrivono il Comitato e gli ambientalisti – in modo tale da sopprimere i fattori di rischio di processi morbosi o lesivi non solo per l’uomo ma anche per gli altri organismi viventi derivanti dalla massiccia esposizione alle onde elettromagnetiche”.

Si teme, inoltre, una notevole svalutazione con conseguente danno al sistema turistico locale e del patrimonio immobiliare provocato dall’impatto ambientale dell’infrastruttura.  Per evitare ciò è necessario “delocalizzare l’antenna Rawland della Wind 3 in modo tale da ridurre fortemente l’impatto per la popolazione e l’ambiente armonizzando

le esigenze territoriali in un’ottica di sostenibilità e salvaguardando la salute umana, i servizi e le infrastrutture”.

“La delocalizzazione della stazione radiomobile attesa la sua potenziale pericolosità in ordine alla salute umana, come ha sottolineato il dott. Ferdinando Laghi, Isde Medici per l’ambiente e consigliere regionale, durante l’incontro pubblico del 13 gennaio scorso, il cui tema era proprio “Stazione radio base: quale impatto su salute e ambiente?”.

Allo stato attuale, gli effetti derivanti dall’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, continuano ad essere oggetto di ulteriore e intenso lavoro di ricerca da parte dell’Oms e di altre organizzazioni. Esistono, tuttavia, le evidenze scientifiche della Iarc di Lione, agenzia accreditata dall’Oms, e quelle dell’istituto Ramazzini che comprovano i rischi di cancerosità dei campi elettromagnetici.

Nel caso specifico “se si aggiunge “l’effetto cocktail” – sottolineano il Comitato e il Wwf – con la sovrapposizione di altri campi, come quello della ferrovia e dell’altra antenna di telefonia mobile a circa 1 km, si comprende come la preoccupazione sia fondata.

La Legge 22 febbraio 2001, n. 36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” ha come scopo di “tutelare la salute dei lavoratori e della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici, ai sensi e nel rispetto dell’art.32 della Costituzione” ed invita all’estrema prudenza e prevenzione. Tutti noi riconosciamo quanto ribadito dall’art. 86 comma 3 del d.lgs 259/2003 e dall’art. 90 comma 1 del d.lgs 259/2003 circa il carattere di infrastrutture delle reti pubbliche di comunicazione e sulla pubblica utilità di tali opere che, tuttavia, non possono essere prioritari rispetto al diritto alla salute”.

Concludendo, il Comitato e l’associazione Wwf Oa “Calabria Citra Odv-Ets” sollecitano il primo cittadino e l’amministrazione comunale a:

  1. fornire una risposta agli interrogativi degli scriventi in ordine alla infrastruttura di comunicazione a radiofrequenza;
  2. attuare il principio di precauzione e prevenzione primaria mediante la
  3. delocalizzazione dell’antenna a presidio della sicurezza sanitaria prediligendo la tutela della salute dei cittadini a discapito di quello che potrebbe essere un mero vantaggio economico derivante dal canone di locazione dell’area;
  4. adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it