Ambulanza

LAMEZIA TERME (Cz) – «Siamo nel boom della stagione estiva ed il personale del 118 di tutta la Calabria è ancora costretto a lavorare in condizioni disumane».

A denunciarlo i segretari Cisl Fp Giovanni Lopez, Antonio Curcillo e Giuseppe Rubino, nonché la segretaria generale Luciana Giordano.

«Lo avevamo già scritto due mesi fa ma ancora una volta chi dovrebbe risolvere tale situazione fa orecchie da mercante. Si prosegue con tagli ed accorpamenti che seguono logiche discutibili, sicuramente non funzionali all’obiettivo di capillarizzare, armonizzare, efficientare, provvedere all’implementazione del Personale destinato all’Area dell’Emergenza Urgenza seguendo una logica di
multidisciplinarietà, garantendo la presenza di tutte le Figure che compongono gli equipaggi delle ambulanze, dei veicoli dedicati, delle Sale Operative».

Un obiettivo «ben lungi dall’essere raggiunto anche dal punto di vista del reclutamento della risorsa umana, visto che, mentre alcune Figure del “Team” prendono servizio, delle altre Figure professionali tuttora mancanti ed indispensabili non si ha ancora notizia».

In particolare, «le gravi criticità che persistono sull’attività della Sala operativa regionale del Suem 118 Area Sud inficiano quotidianamente la tempestività e la qualità della gestione dell’emergenza urgenza, esponendo il personale in servizio a seri rischi di commettere errori di gestione e valutazione causati da stress lavorativo dovuto alla pressante richiesta di interventi e all’imperante disorganizzazione. Condizioni lavorative che inevitabilmente si ripercuotono sugli stessi pazienti, bisognosi di interventi di soccorso immediati ed efficaci».

E, ancora: «Vorremmo ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che la Sala operativa 118 “SUD” è deputata a coordinare i soccorsi per le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria per un totale di oltre un milione di abitanti. La mole di richieste di soccorso dovrebbe essere gestita da 8/10 operatori a turno; invece, sono presenti in servizio solo 5/6 unità infermieristiche che devono fronteggiare le molteplici richieste di soccorso da parte dell’utenza. All’esiguo contingente di personale in servizio, inoltre, non viene garantita un’adeguata formazione professionale e l’assenza di protocolli aggiornati fruibili inibisce la possibilità di lavorare in sicurezza e secondo criteri ben specifici, al fine di ridurre l’errore potenziale del singolo operatore».

Ad aggravare tale situazione lavorativa «si aggiunge l’inadeguatezza dei locali che ancor oggi ospitano la Centrale regionale SUEM 118 Area SUD, dove gli ambienti polverosi, gli spazi insufficienti, gli infissi non funzionanti, aumentano i fattori che incidono negativamente sulle condizioni di lavoro e sulla dignità del Personale, oltre che sulla qualità del servizio».

La Cisl Fp Calabria si chiede e chiede «al Presidente/Commissario Occhiuto e al Commissario Straordinario di Azienda Zero, Ing. Miserendino, quanto tempo dovrà ancora trascorrere prima che siano realizzati i lavori di allestimento dei locali presso la Cittadella regionale della Calabria destinati a ospitare la Sala Operativa 118 Regionale Emergenza Urgenza dell’Area Sud?».

E quanto tempo dovrà ancora trascorrere «prima che tutta la Calabria possa beneficiare di un efficiente Servizio di Emergenza Urgenza, con ambulanze medicalizzate e con equipaggi ben attrezzati? In tutta la Regione, inoltre, non mancano i disagi per i Neo Assunti che vengono “parcheggiati” in locali disagiati per la mancata apertura di molte Postazioni di Emergenza Territoriale ancora in allestimento».

Ai calabresi «non servono slogan e rassicurazioni poco credibili e non serve aggiungere sul “medagliere” nuove PET su tutto il Territorio calabrese se poi di fatto queste Postazioni non sono operative e complete e dotate di tutte le Figure professionali necessarie. Grande confusione in un “mondo”, quello dell’emergenza, dove tutto dovrebbe seguire una certa linearità».

A distanza di un semestre dall’avvio della nuova gestione «sia dei “Soccorsi” che dei “Trasferimenti Secondari” continuano a persistere, dunque, le molteplici criticità evidenziate fin dal primo momento in tutta la Calabria, che generano disorganizzazione e confusione negli Operatori sanitari deputati a eseguire il soccorso o il trasferimento, nei tempi stabiliti dai protocolli ministeriali. Il disagio vissuto dagli Operatori del 118 è notevole! Un disagio acuito dal mancato riconoscimento di un adeguato trattamento economico accessorio, dalla mancata erogazione dei buoni basto».

A tutto ciò si aggiunge «anche la mancata applicazione dei contenuti dell’Accordo sottoscritto il 15 febbraio 2024 dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria e il Dipartimento regionale salute in materia di Indennità di Pronto Soccorso, che prevede l’incremento della citata Indennità a 66,62 euro mensili per tutto il Personale in servizio presso i Pronto Soccorso e il SUEM 118, in attuazione all’art. 1, comma 293, della Legge n. 234/2021, che ha stanziato per la Calabria la somma di € 1.153.596.»

A questo proposito, la Cisl Fp Calabria chiede che «il citato Accordo Sindacale sia immediatamente recepito in un provvedimento amministrativo da parte della Regione Calabria e trasmesso a tutte le Aziende Sanitarie e Ospedaliere calabresi per essere reso esigibile e consentire il giusto e dovuto riconoscimento economico a quei Lavoratori che operano nella prima Linea dell’emergenza».

Infine: «La Cisl Fp Calabria ritiene non più procrastinabili seri e risolutivi interventi da parte della Struttura commissariale finalizzati a “soccorrere il Pronto soccorso” e a intervenire “sull’Emergenza con Urgenza”, perché su tutto si può rimandare, tranne che su questi Servizi».

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