SCALEA (Cs)  – Si è conclusa con successo l’8ª edizione del Laos Fest, un evento che continua a fondere il fascino del Centro Storico di Scalea con la passione per la musica, creando un’esperienza suggestiva e travolgente.

La selezione degli artisti, sapientemente integrati nella line-up del festival, ha mostrato una profonda conoscenza musicale e l’intenzione di attrarre un pubblico eterogeneo, ma ben definito. Musicisti di rilevanza nazionale hanno calcato l’incantevole palco naturale del Palazzo dei Principi Spinelli, le cui antiche mura in pietra sono state illuminate da giochi di luce che hanno esaltato la magia della struttura, rendendo le esibizioni ancora più immersive.

La serata del 1º agosto è stata inaugurata dalla talentuosa scaleota Marla, che ha condiviso le sue esperienze giovanili attraverso brani intensi ed emozionanti. A seguire, Mille ha conquistato il pubblico con il suo sound indie-pop dal sapore retrò, distribuendo gadget disegnati da lei stessa e ballando tra la folla. La prima serata si è conclusa con Anna Castiglia, cantautrice catanese che ha saputo unire modernità e teatro-canzone, creando un’atmosfera calda e raffinata.

Il 2 agosto ha visto protagonisti Etlis, rapper scaleoto con influenze rock, lo-fi, r&b e punk, e Samia, che ha presentato il suo progetto urban-pop con sfumature soul, descrivendo l’amore come un’esperienza liberatoria.

Il culmine di questa edizione straordinaria è stato raggiunto con l’attesissimo Dargen D’Amico, fiore all’occhiello del festival. Appassionati da tutta Italia hanno gremito Piazza Spinelli per ascoltare i celebri brani del rapper milanese, che ha regalato al pubblico uno show incredibile, alternando momenti intimi a coinvolgenti interazioni con i fan. Iconica la performance dalla finestra dell’antico edificio, illuminata da luci soffuse scarlatte mentre D’Amico cantava “Io, quello che credo”.

La serata finale ha visto protagonisti artisti calabresi: i Thule, con il loro rock accattivante, e Francesco Pintus, cantautore eclettico che ha proposto brani autentici e coinvolgenti. Ogni concerto si è concluso con un after show con dj set nella corte del Palazzo, dove i presenti hanno continuato a divertirsi e ballare sotto le stelle.

Il Laos Fest si conferma un evento capace di rivalutare le bellezze paesaggistiche immutate nel tempo, combinandole con le melodie contemporanee. La commistione di generi attira un pubblico variegato e crea coesione, dimostrando come la musica possa raccontare straordinarie storie di unione.