AMANTEA (CS) – Sette Comuni su nove hanno chiesto alla regione Calabria di uscire dall’Ambito 3. Il motivo? La gestione del comune capofila, ossia Amantea, non piace.
In queste ore, dunque, si attende la decisione da parte dei vertici regionali che potrebbero anche optare per il commissariamento.
Intanto, in merito, sono intervenuti il segretario del Partito democratico cittadino, Enzo Giacco e l’ex sindacalista alter Giampà.
Il segretario del Partito democratico, Enzo Giacco
«Ritengo vi sia una grave sottovalutazione della crisi istituzionale aperta con gli altri comuni dell’Ambito. Le conseguenze di tale stato di cose possono essere ancor più penalizzanti di qualsivoglia dissesto, del sottodimensionamento di personale, delle varie problematiche infrastrutturali, sociali e che, più in generale, riguardano la crescita della città. Stiamo rischiando l’isolamento! E – come si suol dire – “da soli non si va da nessuna parte” (si rischia, anzi, di andare a sbattere contro un muro!). Mi pregio di avere buonissimi rapporti con i Primi cittadini dell’ambito. Posso dire che sono Sindaci che lavorano per le loro comunità senza, tuttavia, perdere di vista la più complessiva responsabilità verso tutto il territorio. Amantea sta vivendo una stagione “particolare”. Non lasciamo che questo momento metta in discussione il comune desiderio di collaborare per costruire opportunità per tutti. E’ importante che non venga smarrita la strada dell’unità territoriale. So che è convinzione comune che da ciò dipendono il benessere e il diritto al futuro delle cittadine e dei cittadini dell’Ambito.
L’ex sindacalista Walter Giampà
«Sarebbe ora di un vero approfondimento sul tema ma credo che con tali soloni sia ormai un esercizio impossibile tanto sono pieni della loro saccenza. Non credo che ben sette Sindaci su nove siano diventati dei pericolosi disfattisti senza la minima responsabilità verso le loro comunità e gli interessi del comprensorio. La cittadinanza ha bisogno di certezze e di sentirsi pienamente integrata in un territorio già martoriato da un amministrazione che definire critica è un eufemismo. Mi pare di sentire ancora le roboanti promesse di unire i comuni del comprensorio quando si parlava di Temesa ma mi sa che se questo è il risultato forse gli amici di Campora ci avevano visto giusto. Pertanto che qualcuno allora ritorni sui propri passi per non finire nel burrone».
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