Il primo cittadino Vincenzo Pellegrino

AMANTEA (Cs) – Quando è la minoranza ha puntare il dito contro un sindaco e la sua maggioranza nessuno si sorprende, considerando che il ruolo degli oppositori è proprio quello di vigilare sull’operato dei politici in carica e denunciarne le manchevolezze. 

Ma quando le critiche arrivano proprio dall’interno allora vuol dire che qualcosa non sta funzionando, soprattutto se ad aggiungersi al coro ci sono anche otto sindaci del Comprensorio.

Amantea sta vivendo – politicamente parlando – uno dei suoi periodi più bui (è la denuncia unanime di maggioranza e opposizione), affidata a persone che vivono di improvvisazione, approssimazione e cosa ancor più grave indecisione: cambiano idea su qualunque cosa in qualunque momento, dando una prospettiva differente della stessa idea a distanza di poche ore, generando così solo tanta confusione e confermando di avere a che fare con soggetti che non sanno assolutamente dove mettere mani. 

A conferma di tale stato di cose riportiamo alcune dichiarazioni di dissidenti della maggioranza Pellegrino che non hanno esitato a puntare il dito contro i propri compagni di viaggio, primo cittadino incluso.

Il consigliere ormai senza deleghe Salvatore Campanella: «Una gestione sofferta ma che ho sempre dovuto sopportare per correttezza nei confronti dell’elettorato. Le ripercussioni fatte a caldo potrebbero portare le mie mosse politiche ad una conclusione affrettata e dettata sicuramente da una contingenza personale che nulla deve a vere a che fare con la visione politica cittadina e delle sciagurate scelte fatte dal primo cittadino. Ora non sarò il parafulmine dei miei ex compagni di viaggio, ora dovranno rendersi conto in prima persona dei mancati obiettivi prefissati. Due anni passano in fretta e la gente è stanca di tutto ciò. Il mio è stato un malessere dall’inizio, ed è solo l’impegno preso con i miei elettori nonché con la mia coscienza che mi ha fatto proseguire fino alla fine della mia pazienza oltremodo. Sarò la spina nel fianco di chi avrebbe voluto le mie dimissioni».

Ricordiamo che Campanella ha denunciato le disfatte del sindaco e dei suoi “colleghi” consiglieri. assessori ma non è passato all’opposizione.

Il consigliere Orazio Mannarino: «Fin dall’inizio nessuna mia proposta o iniziativa è stata presa in considerazione peraltro mettendo in campo nei miei confronti un atteggiamento attendista e di logoramento che non ha portato nessun risultato concreto. In questa amminiustrazione non esite il confronto e ogni decisione è unilateralmente assunta nel chiuso della stanza del sindaco. La mia è stata una breve esperienza istituzionale vissuta all’insegna della delusione, del senso di tradimento,  e del disagio che hoi vissuto fin dall’inizio della consiliatura. Tradimento soprattutto relativo alle mancate risposte risolutive nei confronti dei cittadini».

Mannarino, a differenza di “altri”, è stato molto più coerente nelle scelte politiche: ha abbandonato la maggioranza per dare sostegno nei banchi dell’opposizione alla conigliera e capogruppo di “Per Amantea” Emilia Di Tanna.

Il capogruppo di maggioranza Arturo Suriano: «Dopo un anno e 9 mesi è sotto gli occhi di tutti che ci sono dei settori che non funzionano, fingere di non accorgersi di situazioni scomode e ignorare i problemi della città continuando a fare finta che tutto vada bene non è giusto, soprattutto nei confronti dei cittadini che pagano le imposte con l’applicazione di aliquite elevate per poi non avere neanche i servizi minimi».

Suriano, lo ricordiamo, ha rilasciato queste dichiarazioni quando c’era stata l’intenzione del sindaco di revocargli la nomina di capogruppo, poi la crisi è rientrata.

C’è poi la questione di Fratelli d’Italia che sebbene sostenga la maggioranza in carica non ha esitato a sottolineare le criticità insistenti sul territorio. E’ il caso dell’ultimo incontro tenuto alla presenza del senatore Ernesto Rapani e di Luciana De Francesco, e dove il responsabile del movimento Fabio Garritano ha sottolineato: «Alla giunta sono state più volte rappresentate le criticità del territorio, la nostra offerta di aiuto è sempre caduta nel vuoto».

E, c’è poi, la vicenda dell’Ambito 3 che ha visto 8 sindaci del comprensorio diffidare il sindaco Vincenzo Pellegrino e ottenere dal presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, il commissariamento dell’Ats. Il motivo? «Non sono stati effettuati gli atti di governance, il Comprensorio rischia di perder importanti finanziamenti. Non è possibile dialogare con loro, troppa presunzione e arroganza». 

insomma, un quadro a dir poco tragico che emerge, lo ribadiamo, dalle dichiarazioni rilasciate da componenti di maggioranza (fatta eccezione per Mannarino è che passato di recente in minoranza).

E, mentre la maggioranza attacca i politici in carica, una parte della minoranza continua a difendere il sindaco Vincenzo Pellegrino e le sue scelte. Evidentemente c’è stato uno scambio di ruoli, ma ciò non cambia il fatto che la città è sull’orlo del baratro. 

stefaniasapienza@calabriainchieste.it