PAOLA (Cs) – L’assessore comunale Pasqualino Filella ha chiarito, in sede di consiglio comunale, subito dopo aver rassegnato le dimissioni (https://www.calabriainchieste.it/2024/08/12/comune-di-paola-dopo-la-segretaria-salta-anche-lassessore-filella/), «di non essere stato incompatibile» nel suo ruolo di assessore, perché Paola – ha puntualizzato – è una città oggi poco sotto i 15mila abitanti (https://www.calabriainchieste.it/2024/07/01/maggioranza-nuova-era-segretaria-comunale-nel-mirino-assessore-incompatibile/).

Per alcune centinaia di abitanti – ha fatto capire l’ex amministratore, smentendo chi in maggioranza sosteneva il contrario – «io non sono incompatibile».

Di rimando, Filella s’è tolto più d’un sassolino dalla scarpa contro i suoi ormai ex amici (sono rimasti al suo fianco solo Totonno Logatto, Sandra Serpa e un caposettore), puntando il dito contro chi, invece, sarebbe a suo dire realmente incompatibile: assessori, consiglieri comunali e qualche caposettore che, a suo dire, dovrebbe esibire il certificato penale, tirandoci dietro «qualche congiunto» degli amministratori in carica.

Poi, ancora, ha ammonito gli uffici, spiegando che devono pagare i creditori secondo l’ordine di protocollo.

Insomma, costretto alle dimissioni, il fuscaldese Filella se n’è andato col botto contro i suoi ex compagni di maggioranza, avvisando finanche che è pronto alla “guerra”, ossia a scendere nella piazza di Paola per denunciare fatti e circostanze legati alla gestione politica e amministrativa.

Ora si attende di capire cosa accadrà: il consigliere Marco Minervino è formalmente fuoriuscito dalla maggioranza e presto passerà all’opposizione, vanificando così la sua “crociata” contro Graziano Di Natale, avendo imboccato la sua medesima strada.