CUTRO – E’ di un un uomo di circa 30 anni l’88mo cadavere trovato stamane nelle acque a Steccato di Cutro, teatro il 26 febbraio del naufragio di un barcone proveniente dalla Turchia carico di migranti.
Il corpo dell’uomo è stato avvistato in mare, a poche decine di metri dalla riva, da personale dei vigili del fuoco che stava operando nella zona ed è stato successivamente recuperato.
A Crotone, intanto, sono stati letti i nomi delle vittime del naufragio dei migranti nell’ambito di una iniziativa svoltasi davanti al Palamilone per la giornata promossa da “Libera contro le Mafie”.
“Leggere i nomi degli 88 morti del naufragio di Steccato di Cutro nella giornata nazionale delle vittime innocenti della mafia. E questo perché le persone le persone che hanno perso la vita in questa circostanza sono state vittime innocenti della mafia dei trafficanti di uomini.”
Così Libera, l’associazione che da anni dedica il 21 marzo alla mobilitazione nazionale a ricordo delle vittime della criminalità organizzata, ha deciso di inserire nell’elenco degli oltre mille morti innocenti anche i naufraghi di Cutro.
Lo ha fatto a livello nazionale ma, soprattutto, a Crotone, davanti a quel Palamilone diventato simbolo del dolore e dove ancora oggi ci sono alcune delle salme dei migranti morti nella tragedia dello scorso 26 febbraio.
Nel silenzio generale, davanti a alcune centinaia di studenti e vicino all’improvvisato ‘sacrario’ di fronte al palasport, sono state tre ragazze del liceo Gravina a leggere i nomi dei 35 minori (di cui 26 bambini sotto i 12 anni) e dei 52 adulti – tra donne e uomini – che hanno trovato la morte a pochi metri dalla spiaggia calabrese dopo una traversata di 5 giorni.
Hanno letto solo i loro nomi di battesimo perché, come ha detto Bruno Palermo, volontario di Libera Crotone, “ognuno di noi sente come propri familiari queste 87 vittime, come se avessimo perso qualcuno di famiglia”.
“Lo abbiamo deciso con don Luigi Ciotti – ha aggiunto Palermo – perché riteniamo che queste siano vittime innocenti delle mafie dei trafficanti dei esseri umani che fanno affari con le mafie italiane che godono dell’appoggio delle persone che si girano dall’altra parte facendo finta di non vedere cosa accade nei mari e davanti alle proprie coste”.
Successivamente sono stati letti i nomi delle 250 persone innocenti uccise in Calabria dalla ‘ndrangheta.