PAOLA (Cs) – Il presidente regionale della Croce Rossa Italiana – Calabria, Gianfranco Arcuri è intervenuto sullo sfratto che ha coinvolto la Croce Rossa a Paola.
«Sono colpito e amareggiato dalla spiacevole situazione in cui si sono ritrovati gli oltre 120 volontari del Comitato di Paola, che si vedono privati della loro sede Principale in maniera del tutto irragionevole», ha esordito Arcuri.
A Paola «verrà meno un presidio di consolidato supporto, in termini di sussidiarietà alla sanità pubblica, di sostentamento agli indigenti e tanto altro.
Il Comitato Territoriale di Paola, «operante su tutto il medio tirreno Cosentino, è cresciuto grazie all’operato di volontarie e volontari colmi di spirito di abnegazione e disponibilità che ora, senza remore, sono stati privati di una “casa” che costituiva un posto sicuro per l’intera cittadinanza».
In tal senso «numerose sono state le attestazioni di stima da parte di cittadini e istituzioni limitrofe, come il Comune di Fuscaldo, che ringrazio a nome del Comitato Regionale Calabria, il quale ha proposto con estrema solerzia una sistemazione dignitosa e idonea a poter svolgere le attività del Comitato CRI su tutti i territori di competenza».
In merito a ciò Arcuri conclude: «Croce Rossa collabora ovunque con enti e istituzioni e spesso colma delle lacune che i sistemi pubblici purtroppo presentano.
Non entro nel merito, ma quando un bene immobile viene alienato da Enti Pubblici ed al suo interno sono presenti realtà come un Comitato CRI, che svolge attività di pubblico interesse, tutte le parti e le Isituzioni coinvolte, ad ogni titolo e ad ogni livello, dovrebbero garantire delle collocazioni alternative per il bene della comunità, prima di concretizzare qualsiasi compravendita».
Ciò non è avvenuto, «ed è la cosa che più mi preoccupa di tutta questa storia, spero pertanto che quanto accaduto faccia riflettere tutta la classe politica e che sia da monito per evitare che situazioni del genere accadano nuovamente».
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