Home Calabria Mancato contrasto all’abbandono rifiuti, opposizione striglia sindaco Franz Caruso

Mancato contrasto all’abbandono rifiuti, opposizione striglia sindaco Franz Caruso

Consiglieri ironizzano sulle datate promesse del sindaco di Cosenza che, nel prendere atto che la città è sporca, preannunciava l'installazione di fototrappole, ma i dispositivi non arrivano e il disservizio resta

296
0
Il Comune di Cosenza

COSENZA – I consiglieri comunali di opposizione del Comune di Cosenza bacchettano il primo cittadino Franz Caruso e la sua amministrazione comunale per il mancato concreto contrasto all’abbandono dei rifiuti nell’intera città.

«In quest’ultimo periodo – denunciano in una nota, con un pizzico di ironia – sulle reti televisive nazionali, sta passando uno spot pubblicitario molto divertente in cui si vede un candidato a una non ben precisata carica politica che da un pulpito blandisce la folla degli astanti con promesse roboanti del tipo, «contrasteremo la caduta dei capelli, porteremo il mare in montagna», e via di questo passo.

La coniugazione dei verbi al futuro e le promesse impossibili da mantenere della simpatica pubblicità, sembra essere anche il tratto distintivo di questa amministrazione comunale: faremo, realizzeremo, costruiremo, contrasteremo, perché per l’ennesima volta stiamo assistendo all’ennesimo proclama da parte del Sindaco.

Nel nostro caso, si tratta dello stesso annuncio di circa cinque mesi addietro: «Installeremo fototrappole per contrastare l’abbandono dei rifiuti!».

I creativi di quello spot probabilmente avranno trovato ispirazione dalla comunicazione politica dell’amministrazione comunale cosentina, se è vero come è vero che il Demolition Man bruzio al di là delle distruzioni dell’esistente pare non riesca ad andare.

«La città è sporca!» – tuona il buon Franz – «E la colpa è dei cittadini», è la sua frase completa. È sempre responsabilità di qualcun altro, mai di chi come il Sindaco è chiamato a gestire la cosa pubblica, di cui l’igiene cittadina è parte fondante. A

l contrario, si assiste al tentativo vano di attribuirsi il merito di quelle opzioni contenute nel bando della gestione integrata dei rifiuti – vecchio ormai di due anni – e che ancora devono essere attuate. Ci si loda e ci si imbroda, su qualcosa che peraltro non è stato mai attuato.

Attribuire la responsabilità del degrado igienico in cui versa la città ai cosentini e ai city users che abbandonano i rifiuti anche in pieno centro è una via facile da percorrere ma, al contempo, denota resa e impotenza dinanzi all’inciviltà di quei pochi che, tuttavia, fanno apparire i cittadini nel loro complesso deficitari di senso civico e irrispettosi di un bene pubblico quale è un marciapiede o l’angolo cieco di una strada. Non si registra nessun tentativo di comprendere i motivi per cui questo indecente fenomeno negli ultimi mesi è aumentato in maniera esponenziale.

Nell’appena trascorso mese di agosto – periodo in cui la città si svuota del caos quotidiano – si è assistito, al contrario, a un aumento dei cumuli di spazzatura ovunque. Per non tacere dell’area dell’ex albergo Jolly in cui pochi giorni fa è scoppiato un incendio tra le erbacce e i rifiuti che ormai giacciono inermi, testimoni muti ma ben visibili dell’inettitudine di questa amministrazione anche nel proporre soluzioni di prevenzione, di bonifica e di sicurezza, vista l’incapacità di proporre un progetto alternativo a quello della precedente amministrazione per trasformare quei ruderi in qualcosa di fruibile per tutti.

Informiamo il Sindaco che esistono altre coniugazioni verbali oltre a quelle del modo futuro. Abbandoni, quindi, gli annunci e agisca, una volta per tutte, dando vita a fatti concreti. Altrimenti siamo autorizzati a pensare che oltre a Demolition Man, il Caruso sindaco sia anche un emulo di Mission Impossible solo che, a differenza di quanto accade nel film, nella realtà di Cosenza il titolo resta fedele a ciò che vuole rappresentare: un qualcosa impossibile da risolvere. Quindi una città che non si è capaci di governare. Mission impossibile, appunto».