Una immagine di Cassano allo Ionio

CASSANO ALLO IONIO (Cs) – «In merito al contenzioso tra Manutencoop e il Comune di Cassano, con quest’ultimo chiamato in giudizio per il pagamento di 3.399.098,90 euro, è necessario riflettere sulla gestione amministrativa dell’ultimo decennio e sulle sue possibili conseguenze future».

Questo è quanto riferisce l‘associazione politico-culturale ArticoloVentuno.

«Il principio di continuità amministrativa nella Pubblica Amministrazione prevede che le decisioni prese dalle amministrazioni passate influenzino inevitabilmente quella attuale. Allo stesso modo, le scelte compiute oggi avranno ripercussioni sul bilancio e sulle politiche delle amministrazioni future, che si troveranno a gestire debiti e difficoltà non causate da loro».

Diventa quindi cruciale «operare con responsabilità, al fine di non compromettere il bilancio comunale per le generazioni future. Tuttavia, la preoccupazione espressa dal Sindaco Papasso per la situazione finanziaria del Comune appare in netto contrasto con la gestione economica portata avanti negli ultimi dieci anni».

Una gestione finanziaria «realmente oculata avrebbe imposto maggiore prudenza nelle spese, soprattutto considerando il rischio di un contenzioso così gravoso come quello con Manutencoop, il cui impatto potrebbe essere devastante per le casse comunali».

Invece, «durante il suo mandato sono stati accumulati milioni di euro di debiti, con sprechi evidenti che non riflettono una preoccupazione reale per la sostenibilità economica a medio termine. Basti pensare ai numerosi mutui contratti per asfaltare strade (l’ultimo dei quali vedrà il pagamento a partire dal 2025) e per opere non essenziali per lo sviluppo della comunità, che si sarebbero potute evitare, specie in un periodo storico caratterizzato dalla disponibilità eccezionale dei fondi del Pnrr».

In un certo senso «è come se avesse dichiarato “Per i concorsi ci penso io, agli appalti milionari pure. Se qualcosa non funziona, però, è colpa di chi c’era prima”. È noto da tempo che questo contenzioso era in corso: perché allora nessuna parola è mai stata spesa fino ad oggi?»

Non è accettabile che, «dopo oltre dieci anni di silenzio e una gestione finanziaria quanto meno disinvolta, il Sindaco sollevi solo ora preoccupazioni, usando la questione come strumento propagandistico».

Piuttosto che «affrontare realmente il problema, la sua recente dichiarazione sembra infatti più una manovra politica per ottenere quello che chiede dalle forze di centrodestra che governano la Regione, in cambio di un lungo silenzio che dura da tempo».

Questo modus operandi sembra ripetersi: «si conosceva la situazione dell’acqua ai Laghi di Sibari da 12 anni, ma solo ora si interviene; a Marina di Sibari, dove manca l’acqua potabile, solo dall’anno scorso è diventata improvvisamente una questione igienico-sanitaria però non si è mai investito un euro nelle reti, scaricando la competenza e responsabilità sulla Regione per il finanziamento dell’opera».

E oggi, «dopo anni di contenzioso con la Manutencoop, il Sindaco non ci dice che sono stati fatti accantonamenti per proteggere i conti del Comune, ma ci comunica, tra una canzone e l’altra, che siamo seduti su una polveriera pronta a esplodere».

Ai cittadini va chiarito che, «se il Comune si troverà in una situazione finanziaria difficile, sarà unicamente a causa dell’incapacità di chi ha preferito giocare a Zorro, invece di amministrare con saggezza e lungimiranza».

All’attuale amministrazione «suggeriamo di adottare, almeno in questo scorcio di fine mandato, un atteggiamento più equilibrato e responsabile, per evitare di compromettere ulteriormente la stabilità economica del Comune».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it