CETRARO (Cs) – Crisi politica sempre più grave nel Comune di Cetraro. Si è dimesso l’altro ieri l’assessore Maurizio Iozzi. Un atto motivato da grosse divergenze, che allo stato sembrerebbero insanabili, tra Forza Italia, ormai, il partito più forte e i partiti di centrosinistra tra cui anche il Pd, partito del sindaco Ermanno Cennamo.
Una matassa sempre più difficile da sbrogliare per il primo cittadino la cui coalizione, con l’uscita di Iozzi, non avrebbe i numeri per approvare “l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2024/2026” nel prossimo consiglio comunale del 18 settembre.
Una coalizione traballate quella che il sindaco, da mesi, sta cercando di far rimanere a galla nonostante le difficoltà oggettive perché nei fatti la maggioranza non esiste più.
Da mesi, infatti, si susseguono gli incontri tra i partiti, di maggioranza e di minoranza, nel tentativo di mettere una toppa con un accordo politico che dia stabilità governativa alla città, almeno fino alle elezioni del settembre 2025 e continuare e continuare a intascare le indennità di sindaco e di assessore.
Il tutto senza tenere conto della volontà dei cittadini i quali stanchi di questi inutili “giochetti di palazzo” e dal degrado in cui versa la città, dai social chiedono a gran voce di tornare alle urne subito.
Il nuovo appello del sindaco all’unità e al senso di responsabilità “con l’obiettivo di dar vita a un dialogo costruttivo e proiettato al futuro” lanciato alle forze politiche è, quindi, caduto nel vuoto.
Il confronto telefonico con il coordinatore di Forza Italia, Giovanni Del Trono, per aprire una trattativa ha, invece, sancito «una definitiva rottura dovuta all’atteggiamento intransigente di Forza Italia che non si è resa conto della gravità della situazione – commenta Cennamo su Facebook – dimostrando insensibilità nei confronti della vicenda emotiva che mi ha riguardato da febbraio ad oggi».
Un’intransigenza che secondo indiscrezioni sarebbe dovuta alla ferma volontà dei consiglieri forzisti Gabriella Luciani, e Tommaso Cesareo di tornare in maggioranza in cambio dell’assessorato e dell’incarico di vicesindaco, defenestrando l’attuale vicesindaco Barbara Falbo.
Il mancato accordo con Forza Italia ha indotto Cennamo a liquidare ogni forma di trattativa con questo partito” e per salvare capra e cavoli, a «lanciare un appello alle minoranze, ai partiti politici e ai movimenti civici rappresentati in consiglio comunale con la certezza di poter avviare un percorso virtuoso nell’interesse della collettività.
Sono fiducioso anche perché ho avuto modo di verificare la grande sensibilità che hanno avuto nei miei confronti, avendo assunto in più occasioni posizioni collaborative e costruttive. Non sono interessato a soluzioni pasticciate.
Vorrei varare prima del 18 settembre una nuova giunta in grado di agevolare la coesione sociale, il trionfo della politica e l’emarginazione di ogni forma di ambizione individualistica».
La domanda a questo punto nasce spontanea: chi tra i partiti di minoranza (Psi, Italia Viva, Forza Italia e il movimento Cetraro Attiva) sarà disposto a fare da stampella per reggere la maggioranza consentendo di arrivare alla fine naturale della consiliatura?
Si vocifera che il Psi, con la consigliera Benedetta Saulo, sarebbe disposto a questo “estremo sacrificio”, anche se sembra piuttosto strano visto che più volte il partito ha bollato come “Armata Brancaleone” la coalizione Cennamo chiedendone, a gran voce le dimissioni”.
Riuscirà il sindaco a varare la sua terza giunta entro la fatidica data del 18 settembre oppure questa data segnerà la fine definitiva dell’esperienza di “Cambiamo Cetraro”?
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