CATANZARO – I consiglieri comunali Antonio Corsi e Sergio Costanzo bacchettano il rettore dell’Università di Catanzaro Giovanni Cuda sull’abbandono del centro storico della facoltà di sociologia.
«Il rettore dell’UMG Cuda, dal suo eremo dorato di Germaneto, chiede conto a noi, semplici e irriducibili consiglieri di minoranza, cosa fa il Comune per l’Università per giustificare l’abbandono del centro storico della facoltà di sociologia.
Sarebbe stato più comodo per lui chiederne conto al sindaco Fiorita e all’assessore Monteverdi con cui intrattiene amichevoli rapporti, con tanto di reciproche dichiarazioni di ammirazione.
Il rettore Cuda, nella sua piccata risposta alle nostre garbate osservazioni, ha eluso la questione più importante, il via libera dato da UMG alla nascita della facoltà di medicina di Arcavacata, scelta che, secondo molti, ha scavato la fossa alla scuola di medicina di Catanzaro.
Tra l’altro in queste ore, leggendo le dichiarazioni del professore Giuseppe Nisticò su una testata giornalistica, si starebbero addensando pesanti ombre sullo svolgimento del concorso per la cattedra di prima fascia di chirurgia.
Il professore Nisticò non è uno qualunque, è stato uno dei fondatori dell’Università di Catanzaro ed è stato anche presidente della Regione. Se le sue accuse fossero confermate, l’immagine dell’UMG ne sarebbe fortemente compromessa.
Noi non abbiamo nulla contro il rettore Cuda, ma abbiamo molto a cuore la nostra città, spesso svenduta dalla classe politica.
Se il professore Cuda è davvero sincero – e non abbiamo motivo di dubitarne – faccia conoscere con chiarezza alla città la sua strategia per inserire attività accademiche nel centro storico. Non si limiti a generiche affermazioni.
Ci faccia sapere, dati alla mano, quali corsi di laurea saranno ospitati nella sede di via Eroi che, come lui stesso ha ricordato, può ospitare fino a 400 studenti. E soprattutto ci dica quando.
Ci faccia sapere lo stato della convenzione firmata con il Comune per l’uso di spazi nel complesso monumentale del San Giovanni, quali master, corsi di specializzazione e di perfezionamento vi si svolgeranno e con quanti frequentanti.
Ci faccia sapere in che modo l’UMG vorrà utilizzare l’auditorium “Casalinuovo” e le altre strutture culturali della città per favorire l’inserimento della popolazione studentesca nel centro storico.
Solo con i fatti, i numeri, i documenti, un cronoprogramma, la strategia dell’UMG per il centro storico sarà chiara e credibile. Infine una osservazione.
Non riusciamo a trovare tracce di “intimidazioni” nella nostra nota. Abbiamo semplicemente detto che, con le prerogative di consiglieri comunali, vigileremo sull’evolversi della questione. Forse il rettore Cuda pensa che tutta la classe politica sia silente e complice di quanto accade all’UMG. Ci sono le eccezioni».