Il tribunale di Paola

PAOLA (CS)  – Il Confidi Calabria (Consorzio dl garanzia collettiva dei fidi) ha annunciato il raggiungimento di un “risultato a dir poco epocale”.

Oggetto della, notizia è una recente ordinanza del tribunale di Paola (n. 178/2010) che. come precisa l’organismo senza scopo di lucro sul suo sito, “potrebbe restituire le case all’asta a tutti i debitori”.

Ovviamente, devono sussistere determinati requisiti per richiedere la sospensione del pignoramento dell’immobile. L’atto presentato dal Confidi al giudice dell’esecuzione ripercorre i principi enunciati nella recente sentenza n. 9479/2023 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, pronunciatasi sul tema della nullità del decreto ingiuntivo e sulla possibilità di far valere l’opposizione tardiva (ex art. 650 Codice di procedura civile) in caso di nullità. Secondo la Suprema Corte, nel procedimento per ingiunzione di pagamento promosso da un professionista contro un Consumatore, il giudice è tenuto ad accertare d’ufficio che il contratto da cui trae origine il credito non contenga clausole abusive. ossia clausole a danno del consumatore.

In assenza di questa disamina, sarà compito del giudice della successiva fase di esecuzione intervenire con un’istruttoria sommaria. Qualora il giudice dell’esecuzione rilevi la presenza di clausole abusive, racchiuse nel contratto a monte del decreto ingiuntivo non opposto e azionato come titolo esecutivo da un professionista contro un Consumatore, sospenderà la procedura avvisando il debitore che potrà proporre opposizione tardiva al decreto ingiuntivo entro 40 giorni.

Pasquale Nigro, Confidi Calabria

«Fino ad oggi, chi non presentava opposizione al decreto ingiuntivo, anche qualora avesse ravvisato abusività o clausole vessatorio nel contratto originario, non poteva agire in modo avendo fatto decorrere re il termine perentorio di 40 giorni. Ora, si dà la possibilità di intervenire tardivamente prima dell’assegnazione dell’immobile a tutti coloro che hanno procedure giudiziarie in corso relative a pignoramenti di qualsiasi genere: pignoramenti per contratti commerciali, pignoramenti, per contratti bancari, pignoramenti per contratti di prestiti personali»

Perché il Confidi parla di una decisione “epocale”

«Abbiamo cavalcato la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che, a sua volta, applica i principi espressi nelle pronunce della Corte di giustizia dell’UE del 17 maggio 2022. Nel tribunale di Paola. il primo giugno si è tenuta la sesta asta della casa dei nostri clienti (soci Confidi) e il valore dell’immobile è arrivato a 20mila euro. Con il nostro staff legale abbiamo studiato questa sentenza, abbiamo richiesto al giudice dell’esecuzione di bloccare immediatamente la procedura in quanto doveva entrare nel merito delle clausole vessatorie o abusive. In particolare, abbiamo riscontrato abusività nel decreto ingiuntivo, in ordine al titolo esecutivo originario ed in ordino al foro competente azionato. Dal momento che l’interessato non aveva presentato opposizione, il Giudice dell’Esecuzione aveva dato il via al pignoramento senza esaminare il contratto»

Cosa ha stabilito il giudice esecutivo del tribunale di Paola?

«Il giudice esecutivo ha sospeso immediatamente la vendita all’asta e ha invitato la banca a depositare: contratto originario. calcolo interessi pattuiti o applicati, fascicolo monitorio e documenti corredati. Ancora ad oggi la banca non fornito quanto richiesto dal Giudice, rafforzando sempre di più la tesi che la procedura potrebbe essere annullata. Resta inteso che se dovessero esserci abusività o clausole vessatorio, non solo verrebbe annullata la procedura esecutiva ma il cliente potrà richiedere il risarcimento dei danni. Altrimenti, ritornando in primo grado, il cliente potrà far valere tutte le sue ragioni».

Grazie a questa sentenza, «ed altre che si sono susseguite mese estivi, stiamo sospendendo molte procedure di vendita all’asta di immobili ridando un po’ serenità e tranquillità all’esecutato. È importante, infine, far conoscere questa realtà alla gente affinché possa rivolgersi a professionisti preparati e tutelare i propri diritti».

stefaniasapieenza@calabriainchieste.it