CATANZARO – «Un’orribile e rugginosa impalcatura metallica che rappresenta un pericolo per la pubblica incolumità e uno scempio al decoro urbano. Erano le parole di un mio comunicato stampa risalente al 2018 con cui denunciavo l’assurda situazione di via Gradoni Giglio, che sta per festeggiare i dieci anni dall’installazione di questa vera e propria gabbia in cui sono imprigionati tutti i residenti».
E’ la denuncia del consigliere comunale Fabio Celia.
«Un fatto davvero grave – ha proseguito il consigliere – perché dopo tutto questo tempo non si è mai compreso se siano stati superati i problemi per cui si era reso necessario mantenere l’infrastruttura, né tantomeno i motivi di una prolungata inerzia burocratica nella gestione dei rischi correlati».
L’ultimo serio pericolo si è verificato ieri: «una residente ha avuto bisogno di un immediato intervento da parte del 118, ma l’ambulanza si è trovata impossibilitata a transitare nella via a causa dell’ingombro. Ci si aspetta il morto per far partire la ricerca delle responsabilità? Non solo, quindi, un pericolo per la pubblica sicurezza, ma anche per il decoro urbano, perché il manto stradale è praticamente dissestato e non si fanno lavori di pulizia e manutenzione del verde da chissà quanto tempo».
Infine: «Non avrei mai voluto utilizzare questi toni, ma la vicenda è diventata surreale e mi chiedo se, dopo tutte le segnalazioni ai settori e agli assessori che si sono succeduti negli anni, l’amministrazione abbia fatto qualcosa di concreto per consentire la messa in sicurezza del muro e la rimozione dell’impalcatura. Altrimenti ai cittadini che rischiano la salute non resterà altro che ricorrere all’autorità giudiziaria».
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