Home Politica Crisi politica a Cetraro, Gabriella Luciani (Flag): «Non ho rubato nulla a...

Crisi politica a Cetraro, Gabriella Luciani (Flag): «Non ho rubato nulla a nessuno»

La consigliera e presidente del Flag, Gabriella Luciani, chiarisce sulla vicenda della nomina alla presidenza dell'ente consortile e sul ruolo di Forza Italia nella caduta della giunta Cennamo

233
0

CETRARO (Cs) – La consigliera comunale di Forza Italia Gabriella Luciani, presidente del Flag e del Gal, interviene per chiarire, una volta per tutte, la questione relativa alla sua riconferma alla guida dell’ente consortile, nonché sul ruolo degli azzurri nella crisi politica che ha portato alla fine della coalizione, Cambiamo Cetraro, guidata dal sindaco Ermanno Cennamo.

«Sin dal lontano 2006, quando era sindaco Angelo Aita, io ero la delegata a caccia pesca e agricoltura – esordisce Gabriella Luciani – Non ho rubato nulla a nessuno, tant’è che quando sono stata riconfermata alla presidenza del Flag il sindaco aveva azzerato anche la mia delega, che era solo di rappresentanza.

Il consigliere Giovanni Rossi non poteva mai ambire alla presidenza del Flag – spiega Luciani – perché io sono stata eletta dal Cda dell’ente consortile, lui era solo il delegato del Comune di Cetraro e presenziava soltanto alle assemblee. Non era neanche nel consiglio di amministrazione. Io, oltre al Flag, sono stata eletta anche presidente del Gal, ma non grazie al Comune di Cetraro o al sindaco, ma per volontà del Cda, e solo perché me lo sono conquistato sul campo – sottolinea la presidente del Flag Luciani – Nessuno mi ha regalato nulla».

Tornado alla crisi politico amministrativa Luciani precisa: «Quando la situazione del sindaco era traballate, come Forza Italia abbiamo proposto di entrare in maggioranza per dare un supporto, e anche per rafforzare, politicamente la mia posizione, ma senza ambire all’assessorato che ho rifiutato, nonostante la proposta del sindaco.

Sono stata rieletta presidente del Flag e anche del Gal, che va da Tortora a Melito Porto Salvo, nel momento in cui il sindaco aveva azzerato le deleghe, compresa la mia, ma senza togliere nulla al mio incarico di presidente, riconfermato fino al 2027, e che non può essere revocato né dal sindaco e né di chiunque altro, perché può farlo solo il Cda.

Un incarico conquistato solo grazie alle mie forze, perché c’è un partenariato pubblico-privato che nomina il Cda il quale a sua volta, nomina il presidente».

«Io sono sempre stata chiara e coerente – puntualizza la consigliera Luciani – ma c’è da dire che il sindaco con Forza Italia ha sbagliato. È stato il segretario del Pd, Bencivinni,  che ha portato il sindaco a questa situazione di non ritorno – accusa Luciani – Tommaso Cesareo, come vicesindaco, ha traghettato la città assumendosi anche responsabilità non indifferenti, in un momento particolare per  l’assenza del sindaco a causa della malattia.

Con la squadra abbiamo tentato l’apertura di larga convergenza, ma il Pd puntava a far fuori Forza Italia. Infatti, anche se due consiglieri forzisti fossero entrati nell’esecutivo, per l’opposizione degli altri, in caso di voto il sindaco non avrebbe avuto, comunque, la maggioranza.

Noi oggi siamo in tre (Gabriella Luciani, Tommaso Cesareo e Maurizio Iozzi n.d.r.) siamo compatti e non ci facciamo prendere a pesci in faccia dal Pd. La fine di questa amministrazione non è stata decretata da Forza Italia ma dal Pd – conclude Luciani – perché, non c’è stata alcuna possibilità di intesa con noi ma solo una posizione intransigente contro di noi».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it