Il Tribunale di Paola

PAOLA (Cs) – Allarme bomba al tribunale di Paola, dipendenti in strada: attivate le procedure di sicurezza.

E’ successo ancora una volta, intorno alle ore 12, è arrivata la chiamata in Procura con la quale una persona avvisava la presenza di una bomba piazzata in tribunale.

Sebbene l’ipotesi più accreditava fosse quella che vedeva quale autore della telefonata sempre la  medesima persona, ben nota alle forze dell’ordine, sono state comunque attivate tutte le procedure di emergenza, tra cui l’evacuazione di tutti gli uffici.

E la conferma all’ipotesi degli investigatori è giunta mezz’ora dopo presso la redazione di Calabria Inchieste.

Il diretto interessato, infatti, ha chiamato confermando di aver telefonato sia in Tribunale a Paola, sia – nel pomeriggio di ieri – al Comune di Amantea e anche, sempre nella giornata di ieri al bar della Stazione di Paola per riferire che era stata piazzata una bomba in Commissariato.

Insomma 48 ore di fuoco per gli investigatori che hanno messo in moto tutte le procedure di sicurezza con il timore che, questa volta, non si trattasse di uno scherzo. Fortunatamente, però, le chiamate sono state tutte effettuate dalla stessa persona, un 40enne di Cleto che, purtroppo, ha problemi. Tanto che è stato più volte inviato a Cim per le cure del caso. 

La situazione, però, adesso – data la frequenza delle chiamate – si sta facendo più seria, come confermato dal 40enne a Calabria Inchieste.

«Mi ha chiamato il maresciallo, mi stanno venendo a prendere perchè mi vogliono chiudere. Ho paura», la confessione in lacrime del ragazzo. 

Non è dato sapere cosa accadrà dopo quest’ultimo allarme bomba. Staremo a vedere.

stefaniasapienza@calabriainchieste.it