La vice sindaca Giusy Iemma

CATANZARO – La vice sindaca Giusy Iemma torna sulla delibera, approvata nei giorni scorsi, con cui la giunta di Palazzo De Nobili ha ribadito la propria netta contrarietà alla costruzione di un parco eolico marino nelle acque del golfo di Squillace.
«Un passaggio formale obbligato – chiarisce Iemma – allo scopo di rispettare i termini fissati dalla capitaneria di porto di Crotone per presentare le osservazioni al progetto. Ma anche un’occasione in più per ribadire le ragioni profondamente politiche che stanno alla base della nostra contrarietà all’impianto».
Nessun pregiudizio «verso la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili, ci mancherebbe altro, verso cui siamo favorevoli e lo abbiamo dimostrato con dati ufficiali; ma il risultato di un lungo approfondimento nel merito dell’ipotesi, che già molti mesi fa aveva indotto l’Amministrazione comunale a pronunciarsi, prima con una delibera di giunta e poi con una di Consiglio».
Quindi  «abbiamo rimesso nero su bianco le nostre ragioni che nel frattempo sono diventate, grazie anche al contributo del Capoluogo, le ragioni di un fronte ampio che abbraccia una pluralità di Comuni e un’ampia fetta della società civile, sensibile alla tutela del territorio, del suo patrimonio paesaggistico, delle politiche di sviluppo che su quel patrimonio le comunità stanno perseguendo».
Un fronte politico «nel senso più nobile del termine, quindi, che proprio in questo fine settimana si riverserà lungo la costa, da Crotone a Guardavalle Marina, per una grande manifestazione a cui abbiamo dato adesione».
Per quanto ci riguarda direttamente Catanzaro «ci sono per noi alcuni punti fermi dai quali non recederemo: il nostro progetto di sviluppo sostenibile del nostro tratto costiero passa anche e soprattutto dalla tutela dei beni paesaggistici, di quelli naturalistici, che opportunamente valorizzati incrociano sia la nostra pianificazione territoriale, sia le nostre politiche per infrastrutture come quelle portuali».
Il parco eolico off shore «non è compatibile con tutto questo. E la battaglia politica di cui siamo parte attiva è anche un segnale più generale che vogliamo lanciare per ribadire che la Calabria non può essere considerata terra di conquista e che le sue Istituzioni, i suoi cittadini, debbono essere messi nelle condizioni di partecipare alle scelte che riguardano il nostro futuro e quello dei nostri figli attraverso un coinvolgimento diretto e preliminare».
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