Home Attualità Procuratore Bruni ordina blitz in uffici Consiglio Regionale Campania, coinvolte sette persone

Procuratore Bruni ordina blitz in uffici Consiglio Regionale Campania, coinvolte sette persone

Il “metodo Paola” esportato in Campania: il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni, indaga su politici e colletti bianchi per corruzione, concussione, riciclaggio, fatture per operazioni inesistenti

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Il procuratore Pierpaolo Bruni e il consigliere regionale Giovanni Zannini

NAPOLI – Il “metodo Paola” esportato in Campania: il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni, magistrato calabrese che fino a poco tempo addietro ha comandato la Procura di Paola, smantellando sacche di corruzione della politica in vari Comuni tirrenici, ha ordinato questa mattina una serie di perquisizioni a carico di pezzi da novanta che ruotano attorno alla politica della Regione Campania nell’ambito di una indagine per corruzione, concussione, riciclaggio, fatture per operazioni inesistenti.

Carabinieri del Comando provinciale di Caserta e della compagnia di Aversa hanno infatti eseguito perquisizioni in sedi pubbliche e abitazioni private nell’ambito di un’inchiesta che vede sette persone indagate.

Tra i destinatari del provvedimento c’è il consigliere regionale Giovanni Zannini, iscritto al gruppo consiliare De Luca Presidente, che si è visto perquisire la propria abitazione e i suoi uffici all’isola F13 del Centro Direzionale di Napoli.

I militari dell’Arma sono alla ricerca di documenti e dispositivi informatici utili alle indagini.

Perquisizioni sono scattate a carico di altre sei persone, tra queste, da quanto trapela, ci sarebbe il nome dell’imprenditore Alfredo Campoli, come riportato dalla stampa nazionale, molto legato al consigliere regionale e sposato con un’assessora del comune di Mondragone.

Coinvolti nella indagine anche i fratelli Paolo e Luigi Griffo, imprenditori di Castel Volturno titolari di una grossa azienda specializzata nella produzione di Mozzarella di Bufala Campana Dop.

I due avrebbero chiesto a Zannini di intervenire presso la Regione Campania per risolvere questioni amministrative legate alla costruzione di un nuovo impianto per la produzione della mozzarella. In cambio del suo interessamento, il consigliere regionale avrebbe ricevuto una gita su uno yacht di lusso.

Le indagini si concentrano anche su alcune vicende legate all’Asl di Caserta, con particolare riferimento alle dimissioni di Enzo Iodice, ex direttore sanitario, avvenute nel settembre 2023.

Secondo l’ipotesi degli inquirenti, Zannini avrebbe esercitato pressioni su Iodice affinché lasciasse l’incarico, poiché quest’ultimo si sarebbe rifiutato di accettare alcune nomine proposte dal consigliere regionale. Su questo punto, gli investigatori ipotizzano il reato di concussione.

L’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere ruota, dunque, attorno a più episodi: appalti ma anche lo sblocco di procedure per la realizzazione di impianti.

Favori, secondo l’accusa, che sarebbero stati ricambiati in un caso con una gita in barca a Capri da 7300 euro e in un altro con due scooter. Zannini avrebbe infatti ricevuto in dono due motorini da Campoli come compenso per il suo intervento presso il Comune di Teano, relativo a un appalto di interesse per l’imprenditore.

Fatti che sarebbero corroborati anche da intercettazioni telefoniche con accuse che a vario titolo vanno dalla corruzione alla concussione, al riciclaggio e all’uso di fatture per operazioni inesistenti.

Ed ecco la prima dichiarazione attribuita al consigliere regionale della Campania, Giovanni Zannini: «Confido nell’operato della magistratura a cui ho fornito la massima collaborazione e nei prossimi giorni chiederò di essere ascoltato dagli inquirenti per fornire loro tutte le spiegazioni e dimostrare la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati».

L’intera attività è ancora circoscritta alla fase delle indagini preliminari. Presto potrebbero registrarsi nuovi interessanti sviluppi.