Home Cronache Ospedale dell’Annunziata ancora senza distributori di bibite e snack: smantellati nottetempo

Ospedale dell’Annunziata ancora senza distributori di bibite e snack: smantellati nottetempo

Personale, pazienti e parenti devono portare l'acqua da casa. Maggiori disagi nelle ore serali e notturne

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L'ospedale dell'Annunziata di Cosenza

COSENZA – Raccogliamo la lettera di un medico dell’Annunziata di Cosenza che denuncia la rimozione, nottetempo, in tutti i piani dell’ospedale cosentino, dei distributori che storicamente dispensavano bibite e snack al personale, ai pazienti e loro parenti, agli utenti della struttura pubblica.

Decisione che risale al mese di dicembre e che, oggi, fa registrare numerosi disagi, durante tutto il giorno, ma soprattutto nelle ore serali e notturne, quando i bar posti nelle immediate vicinanze del nosocomio (comunque impossibili da raggiungere per i pazienti e difficilmente raggiungibili dal personale, che non può assentarsi dal luogo di lavoro) sono chiusi durante i giorni festivi o concludono la propria giornata di lavoro e quindi abbassano la serranda nei giorni feriali.

Questa lettera, pertanto, rappresenta un appello al commissario dell’Azienda ospedaliera Vitaliano De Salazar che, secondo quanto emerge da recenti cerimonie, concentrerebbe la sua azione anche sul confort della struttura pubblica.

Ecco la missiva

Alla cortese attenzione della redazione del Giornale “Calabria Inchieste”

Caro Direttore, sono un medico dell’Annunziata che svolge la propria attività nei giorni feriali e festivi come ogni operatore sanitario.

Volevo porLe all’attenzione un’incresciosa situazione che giornalmente dobbiamo subire.

Tra i tanti cambiamenti che stanno scuotendo le fondamenta dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, diretta dal nuovo Commissario De Salazar, è soprattutto da evidenziare la particolare attenzione al confort del malato e dei dipendenti.

Infatti, all’indomani dell’insediamento del Commissario nel mese di Dicembre, durante una sola notte, tutti i distributori (di acqua, caffè, etc…) a pagamento, sono stati rimossi, lasciando non solo i dipendenti (di cui probabilmente è poco interessato il Commissario), ma soprattutto i familiari e i pazienti, impossibilitati ad acquistare una bottiglietta d’acqua nelle ore notturne o nei giorni festivi quando l’unico bar dell’Ospedale risulta chiuso.

Naturalmente i dipendenti durante il lavoro non bevono! E qualora ne dovessero avere bisogno, devono portarsi la bottiglia da casa o qualora se ne dovessero scordare sono fortunati se l’unico bar presente nel Presidio Ospedaliero risulta aperto. Infatti, durante le ore notturne e nei giorni festivi è chiuso.

Va da se che gli operatori sanitari che lavorano in un Presidio Ospedaliero sono soggetti a turni ed impossibilitati a lasciare le sale operatorie o i propri reparti, pertanto operano in qualsiasi orario anche con sforamenti dell’orario prestabilito. Vedasi il caso del passaggio di consegne, al cambio turno, o nel caso di operazioni in regime di urgenza che richiedono maggiore attenzione.

Ciò comporta che alcune volte l’operatore sanitario, non essendo Superman ha necessità di bere o quanto meno necessità di uno snack. Nel caso in cui non se ne fosse approvvigionato precedentemente, non riesce a recuperare da nessuna parte, soprattutto nelle ore notturne.

Per questo motivo i distributori rappresentavano una soluzione più rapida in caso di necessità ma anche in caso di un malessere improvviso.

Tale situazione si riversa anche sui pazienti e sui loro familiari, in particolare sui pazienti pediatrici in regime di ricovero.

Speriamo che De Salazar si svegli dal suo torpore, provveda a garantire condizioni di confort sia ai pazienti e ai sanitari che giornalmente si sacrificano a lavorare all’Annunziata. Al momento la gara per l’affidamento dei distributori è in essere, ci auguriamo che possa risolversi il più celermente possibile, se non per ridurre il disconfort dei dipendenti ma almeno quello dei malati e dei propri familiari, con la certezza che venga affidata ad una ditta che non scappi di nascosto durante la notte.

Stia certo che non è mica una passeggiata lavorare in queste condizioni, forse qualcuno ci dovrebbe ringraziare se continuiamo a stare qui in Calabria anziché andare al nord“.