COSENZA – Non ci sarà un processo bis contro Maurizio Abate, l’ex poliziotto della Stradale di Cosenza già accusato dell’omicidio di Lisa Gabriele. La Procura, infatti, ha rinunciato a presentare appello contro la sua assoluzione risalente allo scorso 29 gennaio al termine del primo grado di giudizio.
Resterà un mistero, dunque, il caso della ventiduenne di Rose trovata morta il 7 gennaio del 2005 in una radura ad alta quota a Montalto. La prima ipotesi avanzata era stata quella del suicidio considerando che nella sua auto erano state trovate scatole di medicinali, bottiglie di superalcolici e una lettera, ma l’autopsia eseguita poche ore più tardi, aveva lasciato ipotizzare altro.
Per i medici legali, infatti, la vittima sarebbe stata soffocata da qualcuno che, poco prima, l’ha costretta a ingerire una dose massiccia di narcotici. Nonostante ciò, le successive indagini non portano a nulla di concreto e il caso era stato chiuso fino al 2019, quando una lettera anonima a firma di «un poliziotto onesto della questura di Cosenza», aveva fatto sollevare dei dubbi su Abate, già impelagato nella relazione sentimentale con la vittima. Il sospetto che prende forma è che in quel 2005, il poliziotto volesse allontanarsi da lei per sposare un’altra donna, ma che a fronte delle resistenze di Lisa, si fosse determinato a ucciderla.