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Procura Corte dei Conti su dissesto Comune di Cosenza: 18 persone nel mirino, Mario Occhiuto si difende

L'ex sindaco Mario Occhiuto: «E' evidente anche da questi atti oggi a noi notificati che la mia amministrazione ha ereditato una situazione gravissima e ha lavorato con determinazione per risanarla»

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Il Comune di Cosenza

COSENZA – La procura generale della Corte dei Conti ha notificato una citazione a giudizio per l’ex sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e per l’intera sua amministrazione comunale, ma anche per i revisori dei conti dell’epoca, tutti accusati di aver «contribuito, con le proprie condotte gravemente colpose, al verificarsi del dissesto finanziario del Comune di Cosenza».

Ben 114.751.000 euro che l’amministrazione Occhiuto non avrebbe ripianato nel periodo compreso tra il 2015 e il 2018.

L’anno successivo, l’autodichiarazione di dissesto.

Diciotto le persone citate a giudizio per varie somme di presunto danno: 138.796 euro per Mario Occhiuto; 1.920 euro per Massimo Bozzo; 8.281 euro per Davide Bruno; 54.115 euro per Francesco De Cicco; 16.562 euro per Carmine Manna; 62.560 euro per Rosaria Succurro; 89.188 euro per Luciano Vigna; 63.371 euro per Loredana Pastore; 19.750 per Francesco Caruso; 39.500 per Matilde Spadafora; 34.632 per Michelangelo Spataro; 62.560 per Carmine Vizza; 31.780 per Giovanni Filice; 21.180 per Salvatore Bianco; 21.180 per Teresa Stumpo; 31.780 per Nicola Barone; 21.180 per Francesco Segreti; 21.180 per Santo Torromino.

La Corte dei Conti contesta all’ex amministrazione di Mario Occhiuto il mancato rispetto del piano di riequilibrio finanziario con poste in bilancio, per rientrare dalla massa debitoria, del tutto o in parte soltanto teoriche.

LE DICHIARAZIONI DEL SENATORE MARIO OCCHIUTO, EX SINDACO DI COSENZA

Desidero precisare, a scanso di equivoci e strumentalizzazioni, che quanto ci viene addebitato non riguarda l’aver causato il dissesto, ma piuttosto il non essere riusciti a rispettare integralmente il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (PRFP) che la mia amministrazione ha proposto proprio nel tentativo di evitarlo.
Gli atti notificati confermano che la situazione finanziaria era già gravemente compromessa e gravata da debiti prima del nostro insediamento. Infatti, nel 2011, la Corte dei Conti aveva già notificato una richiesta di dissesto per il Comune, a causa degli ingenti debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni.
La mia Giunta, consapevole della gravità della situazione, ha scelto di percorrere una strada alternativa: il risanamento attraverso lo strumento del predissesto. Nel 2012 abbiamo presentato un Piano di Riequilibrio, inizialmente bocciato dalla Corte dei Conti regionale proprio perché ritenuto impossibile da rispettare, ma successivamente approvato grazie al nostro ricorso alle Sezioni Riunite della Corte a Roma.
Il Comune di Cosenza è stato poi obbligato a dichiarare il dissesto nel 2019 a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti da quel piano, nonostante i tentativi di risanamento attraverso misure quali la riduzione della spesa, la riorganizzazione della pianta organica, l’aumento delle riscossioni e l’introduzione di nuove imposte e tariffe.
Quindi, ciò che ci viene contestato non è il dissesto, ma il fatto che non sia stato possibile rispettare integralmente gli obiettivi del Piano di Riequilibrio, a causa di fattori esterni come la storica difficoltà nella riscossione dei tributi e l’enorme mole di debiti accumulati nel passato. Il nostro tentativo di risanare il bilancio senza dichiarare il dissesto dimostra l’impegno della mia amministrazione nel voler evitare ulteriori conseguenze negative per la città, assumendoci grandi responsabilità e oneri personali.
Oggi, queste scelte ci presentano il conto.
È importante ribadire che la situazione di dissesto finanziario, alla fine dichiarato, non è stata causata dalla mia amministrazione, ma è il risultato di decenni di cattiva gestione finanziaria che abbiamo cercato di risanare in condizioni estremamente difficili.
Nonostante ciò, durante il mio mandato abbiamo ottenuto risultati importanti, come la riduzione della spesa corrente di oltre 100 milioni di euro e la realizzazione di investimenti infrastrutturali per circa 400 milioni di euro, con il supporto di fondi europei.
In conclusione, è evidente anche da questi atti oggi a noi notificati che la mia amministrazione ha ereditato una situazione gravissima e ha lavorato con determinazione per risanarla, anche se gli obiettivi del piano non sono stati pienamente raggiunti a causa di condizioni strutturali che si sono rivelate insormontabili.
Questo procedimento giudiziario della Corte dei Conti regionale rappresenta solo l’inizio di un percorso legale, avviato a pochi giorni dalla prescrizione. Ci difenderemo con la massima trasparenza e con la consapevolezza di aver agito sempre e solo per il bene della nostra città».