REGGIO CALABRIA – Il Festival Cosmos è entrato nel vivo con la presentazione dei finalisti del Premio – organizzato dalla Città Metropolitana in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e degli Affari Esteri e la Società astronomica italiana – assegnato alla migliore opera di divulgazione scientifica, selezionata dalla Giuria presieduta da Gianfranco Bertone, docente di Fisica all’università di Amsterdam.
Nell’aula “Quaroni” del dipartimento di Architettura dell’Università Mediterranea, lo stesso Bertone ha moderato il confronto fra i protagonisti della cinquina finalista:
Silvia Bencivelli autrice di “Eroica, folle e visionaria. Storie di medicina spericolata” (Bollati Boringhieri Editore);
Marco Ciardi ed il suo “Quando Darwin incontrò Flash Gordon. Scienza e cultura di massa tra Otto e Novecento” (Carocci Editore);
Gian Francesco Giudice e “Prima del Big Bang. Come è iniziato l’universo e cosa è avvenuto prima” (Rizzoli Editore);
Giuseppe Mussardo scrittore di “Maksimovič. La storia di Bruno Pontecorvo” (Castelvecchi Editore);
Fabrizio Benedetti e Luca Morici, già vincitori del Premio Cosmos studenti per “Viaggio al centro del cervello. Esplorare la mente con parole, immagini, fumetti” (Carocci Editore) che, al termine del convegno, si sono soffermati in una lectio magistralis.
Al dibattito ha anche preso parte un altro finalista della sezione Studenti, Giovanni Covoni.
Quindi, chi ha già ottenuto un riconoscimento in questa nuova ed avvincente edizione del Festival Cosmos, sono stati Benedetti e Morici premiati dai ragazzi e dalle ragazze degli istituti italiani ed italiani all’estero.
A margine dell’iniziativa ad Architettura, i due docenti e scrittori si sono detti «particolarmente felici per l’apprezzamento riscosso fra le nuove generazioni per un libro – ha sottolineato, in particolare, Benedetti – che è proprio diretto ai giovani».
«Il nostro – ha aggiunto – è un viaggio all’interno del cervello per conoscerne le funzioni».
Nel ringraziare la Città Metropolitana e la comunità di Reggio Calabria, Luca Medici ha descritto tutta la propria soddisfazione per «essere riusciti nell’obiettivo di trattare materie apparentemente ostiche e compresse attraverso un linguaggio comprensibile ed alla portata di tutti».
«Siamo riconoscenti – ha concluso – agli studenti ed alle studentesse che hanno dimostrato un’attenzione particolare che ci riempie di felicità ed orgoglio».