COSENZA – In questi ultimi giorni la riorganizzazione degli spazi dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza ha creato tanto malcontento tra gli operatori sanitari.

Dopo la vittoria di sindacati e avvocati in merito alla retribuzione del tempo di vestizione per gli infermieri, infatti, questi ultimi, insieme a medici ed OSS, dalla sera alla mattina si sono ritrovati a condividere spogliatoi angusti nel secondo piano sotto strada della struttura ospedaliera.

In realtà, secondo quanto si è appreso, lo spostamento di diversi armadietti è avvenuto durante una mattinata, inscenando una vera e propria “caccia al tesoro” degli operatori che, non avvisati della destinazione del proprio armadietto, hanno dovuto cercare i propri effetti personali tra le stanze dei sotterranei.

I lavoratori non erano stati avvisati né del giorno e né della destinazione dei trasferimenti. Tutto è avvenuto a sorpresa.

«Ben venga la riorganizzazione degli spazi, se non fosse che – fanno sapere addetti ai lavori – da quanto si evince dalle foto, di spazio a disposizione per il cambio divisa ce n’è davvero poco.

Si spera che alla base di ciò vi sia un mero errore; il responsabile della logistica, un infermiere adesso collocato in ufficio, non ha fatto distinzione di sesso, posizionando armadietti di uomini e di donne all’interno dello stesso spogliatoio.

In ogni caso, quanto da noi detto, è verificabile in ogni momento, visto che le porte di accesso agli spogliatoi rimangono aperte giorno e notte ed è facile per chiunque accedere dall’ingresso posto accanto la rampa che conduce al pronto soccorso».

Medici e infermieri, peraltro, hanno il servizio di pronta reperibilità e anche nelle ore notturne vengono chiamati per prestare servizio in urgenza. La sicurezza degli stessi che devono recarsi in locali semibui e non frequentati viene messa a repentaglio visto che già, nei mesi passati, uno di questi locali era diventato punto di appoggio fisso nelle ore notturne per un uomo senza fissa dimora».

In quel caso è stato risolutivo l’intervento delle forze di polizia e l’interessamento dei servizi sociali.