CATANZARO – «La decisione del Consiglio regionale di approvare all’unanimità la proposta di legge volta a prorogare la validità delle graduatorie approvate all’esito delle procedure concorsuali di Enti e Aziende del Servizio sanitario regionale in scadenza nel 2024 è un segnale importante, proprio perché finalizzata a superare la perdurante mancanza di personale in ambito sanitario regionale e ad assicurare la continuità delle relative prestazioni. Tuttavia, è necessario avviare una più attenta riflessione anche su altre questioni dirimenti per puntare al rilancio del sistema sanitario regionale».
È quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni.
Tra le graduatorie ricomprese nella proposta di proroga approvata ieri «vi è anche quella relativa agli OSS dell’ex Policlinico Materdomini, utile per la sostituzione di personale assente per malattia, gravidanze, aspettative, infortuni e altro. Inoltre, è inclusa la graduatoria di collaboratore amministrativo della ex A.O. “Pugliese-Ciaccio” (oggi Dulbecco), pubblicata con delibera n. 743 del 24 ottobre 2022, insieme a tutte le altre graduatorie in scadenza nell’anno 2024».
Questa è «la seconda volta che si ricorre all’istituto della proroga; come ricorderete, anche lo scorso anno è stata adottata la stessa misura. Sarebbe dunque opportuno conoscere i risultati prodotti da quella proroga e quali effetti concreti abbia sortito. Perché sollevare questo tema?», chiede la consigliera Amalia Bruni.
Perché «constatiamo come, nonostante vi siano graduatorie ancora valide, le aziende sanitarie continuino a bandire nuovi concorsi. Sono ben consapevole dell’autonomia di cui godono le aziende e del fatto che non possano essere obbligate per legge ad aderire a concorsi banditi da altre aziende».
Tuttavia, afferma ancora la consigliera regionale del Pd, «la normativa nazionale esorta esplicitamente a verificare l’esistenza di graduatorie attive, del medesimo profilo, dalle quali sia possibile attingere. In sintesi, bene la proroga, ma è fondamentale che si provveda all’effettivo utilizzo delle graduatorie già in essere».
C’è un altro aspetto da evidenziare: «sebbene siano trascorsi tre anni dalla costituzione di ‘Azienda Zero’, si continua a bandire concorsi da parte delle singole aziende per la copertura di una o due unità di personale».
Questo modus operandi «appare irrazionale: si perde tempo prezioso e si sperperano risorse. Sarebbe stato, e sarebbe tuttora, più efficiente delegare un’unica azienda per l’espletamento di un concorso regionale unificato, in attesa che Azienda Zero entri pienamente a regime».
Pertanto, «invito il Dipartimento Salute a coordinare con maggiore efficacia le attività di reclutamento, sia per quanto riguarda l’utilizzazione delle graduatorie, sia per l’avvio di procedure centralizzate. Altrimenti, la proroga rischia di trasformarsi nell’ennesimo proclama privo di sostanza», conclude Bruni.
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