L'ex sindacalista Wlater Giampà

AMANTEA (cs) – «E’ stupefacente quello che sta accadendo ad Amantea in queste ore. Si assiste al fuoco di fila, di Associazioni, Consiglieri Comunali, liberi cittadini, sulle ultime dichiarazioni del Sindaco sulla questione Fiera. Ma senza entrare nel merito, perché tutti, ci siamo fatti un’opinione di come stanno le cose, credo sia giusto porre l’attenzione sull’assordante silenzio dell’opposizione di “Cambiamo Rotta”».

E’ quanto scrive l’ex sindacalista amanteano, Walter Giampà. 

«Sarebbe giusto, verso quanti alle ultime amministrative hanno espresso il loro sostegno a questa compagine, che si era presentata alla cittadinanza come alternativa a quella dell’attuale Sindaco, ma altrettanto interessante conoscere qual è la posizione che esprimono in merito a quanto si sta denunciando da più parti».

E, ancora: «Credo sarebbe normale, in una logica di partecipazione democratica esprimere che cosa si pensa e se caso mai se si è in grado di essere opposizione, se volete costruttiva e senza pregiudizi e preconcetti, dare il senso al voto che gli è stato accordato nel giugno del 2022».

Non si chiede, infatti a “Cambiamo Rotta” di «esprimersi per mero spirito di contrapposizione, ma di esprimersi perché questo silenzio aumenta il senso di smarrimento dei suoi elettori ai quali va detto con chiarezza da che parte stanno».

Il silenzio, infatti, «può essere interpretato come segno di condivisione di ciò che esprime il Sindaco e la sua maggioranza che se anche legittimo è altrettanto legittimo l’eventuale risentimento degli elettori che avevano scelto loro in quanto alternativi».

Sembrerebbe, alla luce di quello che sta accadendo in città, «che siano diventati, i consiglieri eletti in Cambiamo Rotta, organici alla maggioranza o che quanto meno abbiano assunto il ruolo di stampella dell’amministrazione».

Infine: «Mi ricordo, per la mia piccola esperienza, che l’attività politica, sociale e civile si fonda sulla trasparenza, sulla chiarezza, sulla coerenza che sembrano latitare nella compagine e che rendono i silenzi frutto di un atteggiamento quanto meno remissivo che non sta nella logica democratica di una città come Amantea».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it