SAN LUCIDO (Cs) – Interessante e per certi versi molto divertente è stato il convegno svoltosi sabato scorso a San Lucido, organizzato dalla locale amministrazione comunale, assieme alla Società Italiana Medicina psicosomatica, sul tema della ”ciutia” (pazzia, ndr).
“A Ciutia, follia o ingegno ?” è stato, più precisamente, il tema del convegno coordinato dall’assessore allo sport e turismo Cristian Marchese.
L’evento ha avuto una partecipazione numerosa e interessata.
Negli anni gli abitanti di San Lucido hanno usato la parola ciutia per indicare di essere abitanti “du paisi di ciuati” e di voler etichettare il protagonista di qualsiasi comportamento strano o fuori dalle righe: ”è nu ciuatu”
L’introduzione del tema è spettata al padrone di casa, il sindaco Cosimo De Tommaso che ha spiegato come sia nata l’idea di discutere di questo argomento, la curiosa interpretazione del termine ciutia.
Un argomento che ha trovato disponibili ad argomentare l’assessore alla cultura dello stesso comune, Floriana Chiappetta, la docente Unical Marta Maddalon e lo psichiatra Antonino Minervino, residente a Parma ma di origini paolane.
Ognuno ha significato con le proprie parole il filo diretto e sottile che lega la ciutia, la follia e l’ingegno.
Il dibattito ha interessato i numerosi presenti che hanno letteralmente riempito la sala consiliare di San Lucido ed è stato intervallato da monologhi della locale compagnia teatrale “Cilla giovani”.
Presenti al dibattito: il sindaco di Paola, Giovanni Politano, che avrà riflettuto sull’ultima ciutia verificatasi nella sua città con l’esibizione dell’ex presidente della Sampdoria “Viperetta” Ferrero.
E’ intervenuto anche il sindaco di Amantea, Vincenzo Pellegrino, dichiarando che non era lontano dal dichiararsi “ciuatu” per determinate scelte fatte nella sua veste di bravo chirurgo e chiamando in causa la vicesindaca di San Lucido, Elisabetta Bonaiuto, sua collega di lavoro.
Queste simpatiche parentesi hanno preceduto i racconti storici sulla ciutia sanlucidana, ricordati da Bruno Bruno, cultore della storia locale di San Lucido, molto apprezzato quando ha ricordato che un’estate di tanti anni fa, in pieno agosto, cittadini e turisti si mettevano alla ricerca, di sera, del fantasma Al Fatà, ideato da un gruppo di giovani burloni.
Ritornando alla parte sociale del tema, ricche di interessanti spunti sono state le relazioni della dottoressa Maddalon e del prof. Minervino che hanno dato il via agli interventi del pubblico presente, fra cui due ex sindaci, Carlo Borsani ed Antonio Staffa.
E quando un intervenuto ha cercato di criticare il senso che si dava alla ciutia a San Lucido, unanime è stato il commento dei presenti: «E’ ciuatu…»