PAOLA (Cs) – L’Ospedale di Paola nella top ten nazionale per il servizio di ortopedia (il reparto è diretto da Massimo Candela), come da informazione di Agenas sulla scorta dei dati del Programma nazionale basati su circa 1.363 ospedali pubblici e privati.
Sulla vicenda s’inserisce con una nota l’ex consigliere regionale della Calabria, Graziano Di Natale: «Ho letto le dichiarazioni del Sindaco di Paola circa l’Ospedale San Francesco di Paola. Sa bene Politano che non ha più avuto il mio sostegno quando, da cuor di leone, ha deciso di non scendere in piazza con i cittadini e il comitato per la difesa del diritto alla salute a difendere il nostro ospedale.
Rischiavamo il trasferimento del reparto di chirurgia con la complicità sua e dei suoi nuovi amici».
Graziano Di Natale già consigliere regionale, precisa che quanto affermato dal primo cittadino Paolano cozza con la realtà.
«Leggere le sue dichiarazioni – aggiunge – che peraltro rilanciano la costruzione di un nuovo ospedale non previsto da nessun atto della Regione Calabria, dimostrano come sia davvero fuori contesto.
Oggi si apprende che l’ospedale di Paola è al decimo nella top ten delle strutture ad alto volume che nel 2023 hanno raggiunto o superato il 75%.
Il dato emerge dal Programma nazionale esiti, presentato oggi dall’Agenas: che ha valutato le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati.
E pensare che volevano chiuderlo!
Faccia altra cosa Politano – conclude – si dedichi nuovamente al suo quartiere, è la cosa che prima, ora non più, gli riusciva meglio”.
Ma andiamo ai dati Agenas sulla struttura paolana.
Frattura del femore (area muscolo-scheletrica)
Secondo il Rapporto, nel 2023 migliora la proporzione di pazienti di età uguale o superiore a 65 anni operati per la frattura del collo del femore tempestivamente, entro 48 ore dall’accesso nella struttura di ricovero: il 59% (rispetto al 53% nel 2022). Esiste però una notevole variabilità a livello territoriale, con molte Regioni in cui i valori sono in media molto bassi e quasi tutte le strutture sono al di sotto della soglia del 60% (in particolare in Calabria, Liguria, Basilicata, Umbria. Molise e Sardegna).
Nel 2023 le strutture che hanno raggiunto i migliori risultati garantendo un tempestivo accesso all’intervento chirurgico per frattura del femore, almeno 100 casi trattati e più del 95% dei pazienti operati entro 48 ore, sono:
PO Umberto I (SR)
Ospedale Monopoli (BA)
Ospedale Sandro Pertini (RM)
PO S. Giovanni di Dio (AG)
Humanitas Gavazzeni (BG)
Su 69 reparti che effettuano 100 o più ricoveri l’anno, 14 strutture hanno raggiunto o superato la percentuale del 75% di interventi effettuati entro le 48 ore nel 2023 e anche nei 3 anni precedenti:
Policlinico San Donato (MI)
Ospedale di Portogruaro (VE)
Ospedale di San Donà di Piave (VE)
Ospedale di Feltre (BL)
Ospedale Versilia (LU)
Ospedale Sandro Pertini (RM)
Ospedale San Paolo di Civitavecchia (RM)
AO San Camillo-Forlanini (RM)
Stabilimento di Jesi (AN)
IRCCS Ospedale di Venere (BA)
Ospedale di Monopoli (BA)
Ospedale Guzzardi (RG)
PO S. Giovanni di Dio (AG)
PO Trigona (SR)
Miglioramenti, rispetto al 2022, si sono registrati per 10 strutture ad alto volume che nel triennio precedente non avevano raggiunto la soglia del 60% e invece nel 2023 hanno raggiunto o superato il 75%:
Stabilimento Ospedaliero Castelli (VB)
Ospedale degli Infermi (BI)
Casa di Cura Mater Domini (VA)
Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi (BO)
Ospedale L. Parodi Delfino Colleferro (RM)
Presidio San Filippo Neri (RM)
Policlinico Umberto I (RM)
Casa di Cura Pineta Grande (CE)
S. Leonardo (NA)
Ospedale Paola (CS)