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Nuova giunta bocciata dalla Dc, Losardo: «Sindaco asservito ai noti potentati politici di provincia»

Il leader della Democrazia Cristiana cetrarese: «La nostra città è stata letteralmente svenduta al vassallaggio di due onorevoli regionali»

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Pino Losardo

CETRARO (Cs) – La nuova giunta comunale di Cetraro, fresca di nomina con l’ausilio dei due assessori esterni, la docente Unical Rosanna Mortati e l’avvocato Fabrizio Totera, dopo quelle del consigliere comunale di minoranza Giuseppe Aieta fa registrare  pesanti critiche anche da parte del commissario cittadino della Democrazia Cristiana Pino Losardo.

Una nomina che per Losardo rappresenta «la più totale e indegna sottomissione» da parte del sindaco Ermanno Cennamo «ai reconditi disegni della paramassoneria deviata, la cui presenza è ben palpabile alle nostre latitudini. Asservito ai noti potentati politici di provincia. Avvezzo ai più squallidi compromessi per il puro mantenimento del potere».

«La nostra città, perché tutti i cittadini sappiano, è stata letteralmente svenduta al vassallaggio di due onorevoli regionali – attacca il commissario locale della DC – il cui riconosciuto mecenatismo, in verità, non ha faticato più di tanto ad imporre la sua volontà agli insignificanti e sprovveduti rappresentanti del popolo, vegetanti nella compagine di maggioranza.

Con questa scelta scellerata sono stati oltraggiate la storia e l’onorabilità della nostra massima istituzione, mai stata incline alla sottomissione e al compromesso, distintasi sempre per la sua strenua resistenza a tutte le più pericolose devianze che hanno minacciato l’autonomia e l’indipendenza delle amministrazioni comunali del passato».

La dura critica di Losardo non risparmia gli assessori esterni «con tutto il rispetto che si deve alle loro persone, non  hanno alcun motivo di vantare i loro meriti professionali, che saranno sicuramente tanti e apprezzati, ma, in tale occasione, se ne facciano una ragione il loro ingaggio è dipeso unicamente  dalla incontrovertibile appartenenza alla corte dei due potentati politici, che, seppure ideologicamente opposti, hanno, spavaldamente, saputo massimizzare  i loro interessi politici ed elettorali e ideare un epocale compromesso spartitorio di potere.

Cosa che in nessuna altra città sarebbe stato tollerata. “La nostra città merita un’amministrazione che sappia combinare innovazione e radicamento nel territorio, e la nuova è pronta a rispondere a queste esigenze”.

Così scrive il sindaco nel suo comunicato di presentazione della nuova Giunta. Con questo spirito, eticamente e moralmente inaccettabile, lo stesso capo dell’amministrazione comunale della nostra città vanta la sua fierezza nell’aver portato a termine, con le prerogative che la legge gli consente, un disegno rivolto al bene della città che, al contrario, è indissolubilmente subordinato al completamento, tra un anno, del suo mandato.

A rivolgersi, compiaciuto, ai cittadini, è “il sindaco delle sette giunte” – ironizza Losardo – che tratta i suoi assessori come semplici pedine da muovere sulla scacchiera degli equilibri numerici della sua compagine di governo.

E’ il sindaco che non si fa scrupolo di ricorrere alle bugie e travisamento della realtà, assegnando titoli accademici alla sua nuova assessore, senza che questa ne sia in possesso. Attribuisce, al suo nuovo assessore al Bilancio, “consolidata esperienza nel settore del Bilancio e della gestione economico-finanziaria di un Ente Locale”, omettendo di dire che, nel Comune di Rende, ha indetto lo stato di dissesto, qualche anno addietro».

Nello stesso messaggio, rivolto ai cittadini il primo cittadino «ha fatto riferimento, con abile sottigliezza narrativa, ai limiti e alle incapacità degli assessori e di tutti i consiglieri a sua disposizione, ben visibili nei quattro anni e mezzo di consiliatura già trascorsi, finendo per invocare quei requisiti di lungimiranza programmatica e radicamento territoriale, che solo i nuovi insigniti possono garantire».

Per quanto riguarda l’ex vicesindaco Tommaso Cesareo, Losardo lo definisce «se-credente luminare del turismo e della valorizzazione del territorio, la cui presenza è stata sempre appetita in tutti i convegni aventi come tema questa fondamentale e preziosa risorsa dello sviluppo economico e sociale della nostra terra.

Fine misera e ingloriosa per una cotante eccellenza rappresentativa, sarà chiamato, da oggi in poi, ad alzare supinamente la mano nei consigli comunali e a pietire l’interesse della nuova delegata a questo comparto, perché possano sopravvivere le sue sublimi ideazioni, come l’Isola del Bacio, la promozione delle patate rosse di S. Angelo, gli accattivanti incontri con le Sirene di Ulisse, le carezzevoli melodie delle Maree Festival, il patto di amicizia stipulato con le Api cittadine. E tanti altri originali e sconvolgenti parti della sua inarrivabile fantasia».

Il sindaco ha, infine, invocato una stretta e assidua collaborazione con la nuova giunta. «Per “una città più prospera, accogliente e dinamica e perché non sia vanificato il suo sforzo di dare alla città quell’apporto di intelligenze e professionalità che non gli è stato dato di riscontrare nella nostra Comunità. Di questo, ne è profondamente convinto il sindaco di Cetraro.

Peccato – conclude Losardo – che la maggior parte dei cittadini, “ignoranti e inservibili”, gli abbiano dato il privilegio di rappresentarli e decidere il loro destino per un lasso di tempo sciaguratamente lungo».

fiorellasquillaro@clabriainchieste.it