SARACENA (Cs) – Il Tempo giubilare parrocchiale, per l’ottocentesimo anniversario dell’affidamento della Comunità di Saracena al Suo Patrono, San Leone Vescovo ha vissuto un pellegrinaggio a Roma dove questa mattina, sul sagrato di piazza San Pietro, la Statua e una reliquia del Santo sono state benedette da Papa Francesco, alla presenza del parroco, Padre Stefano Mendez, e del Sindaco, Renzo Russo, nell’udienza settimanale del mercoledì.
La Tappa importante ha confermato la Tensione, l’Appartenenza e la forte Devozione che stanno vivendo i cittadini del centro del Pollino, saldi in una tradizione che muove i suoi passi dal 1224 e in una fede che ha connotato la Vita ed il peregrinare di San Leone Vescovo, e che genera continuamente per tutti una possibilità di cambiamento e di conversione.
Ecco cosa ha mosso i fedeli che hanno partecipato, a nome e per conto dell’intera cittadinanza, all’appuntamento e che la sera di mercoledì 30 ottobre, di ritorno da Roma, lì ha portati, con una fiaccolata e solenne ingresso, nella chiesa patronale, accompagnati dalle autorità civili, militari, dalla Banda, dagli scout e Congreghe, per concludere il gesto.
Qui il ringraziamento per quello che il Giubileo Parrocchiale di San Leone sta offrendo al fine di rendere familiare e tangibile quella Presenza e Sguardo che il Vescovo Leone trasfigurava nel suo essere tra la gente a servizio della collettività e che accompagna da secoli, nella devozione e senso religioso, questa cittadina della Calabria Citeriore.
Continua, così, il cammino introdotto dalla Penitenziaria Apostolica della Santa Sede, lo scorso 11 agosto – presente il Vescovo della Diocesi di Cassano e Vice Presidente Cei, mons. Francesco Savino – con l’apertura della porta Santa della chiesa Patronale, e che si concluderà il prossimo 24 novembre, Festa di Cristo Re.
Espressione che il Signore si muove così, e con tale Umanità vive in noi. Fattore che ha ridestato il desiderio di vivere meglio il cristianesimo: quello che vuole far incontrare il Giubileo Parrocchiale.
Qualche giorno fa Papa Francesco aveva affermato che c’è bisogno: “Non di una Chiesa seduta, ma una Chiesa in piedi. Non una Chiesa muta, ma una Chiesa che raccoglie il grido dell’umanità. Non una Chiesa cieca, ma una Chiesa illuminata da Cristo che porta la luce del Vangelo agli altri. Non una Chiesa statica, ma una Chiesa missionaria, che cammina con il Signore lungo le strade del mondo”».
Ecco le ragioni che racchiude il Tempo Giubilare che la Chiesa ha consegnato al popolo di Saracena in occasione dell’ottocentesimo anniversario dell’affidamento al Patrono e che il pellegrinaggio ha richiamato.
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