AMANTEA – Angela Riccetti, direttore del Distretto Tirreno interviene sulla vicenda della “Casa della salute”, sulla scorta della recente presa di posizione da parte della Cgil e dello Spi Cgil.
«Si rimane alquanto basiti – tuona la Ricetti – per l’articolo uscito a firma della Cgil e Lega Spi sulla mancata attivazione dell’ex “ Casa della Salute”, oggi ridefinita “ Casa della Comunità” ad Amantea». Ebbene, secondo il direttore del Distretto Sanitario, Angela Riccetti «è ormai noto a tutti, soprattutto alle sigle sindacali regionali, in quanto firmatari degli Accordi integrativi regionali (Air, in fase di approvazione), nel quale Accordo a livello organizzativo viene implementato il nuovo modello di sanità territoriale».
Lo stupore scaturisce «dalla non conoscenza dei fatti da parte del sindacato a livello periferico e dal non verificare quotidianamente le attività che sono in essere nel Poliambulatorio, che non si sta affatto spegnendo, anzi. Le azioni di potenziamento adottate soprattutto in questo ultimo anno, sono le seguenti: Specialistica ambulatoriale: a febbraio 2022 erano erogabili 267 ore settimanali, oggi abbiamo 350 ore di specialistica con un ulteriore incremento di 83 ore settimanali. Sono state aumentate le ore di Ortopedia, Dermatologia, Geriatria (un medico in più), Pneumologia (un medico in più), Endocrinologia, Reumatologia (mai avuto ad Amantea); è stato assunto personale amministrativo per il disbrigo pratiche, e non vi sono tempi di attesa, se non quelli necessari allo svolgimento procedurale; E’ stato stabilizzato il personale precario (infermieri e terapisti della riabilitazione) in modo da garantire certezza della prestazione».
E, ancora: «L’Aft pubblica, garantisce un servizio a tutti quei cittadini, iscritti al Ssn dei medici che hanno aderito. L’Aft è aperta 12 ore al giorno con un servizio infermieristico annesso, i cui vantaggi sono noti ai cittadini che ne hanno fruito. Per quanto riguarda la Casa della Comunità, approvata con delibera 392 del 23 marzo 2022 e n.711 del 22 aprile 2022, è inserita nell’ ultimo atto aziendale, dove viene definito il nuovo modello di sanità territoriale. Per quanto riguarda gli aspetti strutturali, a settembre sono previsti gli inizi dei lavori, in quanto il Pnrr consegna i lavori l’01.10.2023 e prevede la fine dei lavori il 31.12.2025. Pur accogliendo benevolmente le sollecitazioni, perché stimolanti, ci si sorprende, come ogniqualvolta sono previsti cambiamenti organizzativi, come il trasferimento degli uffici amministrativi presso la sede di via della Libertà e il conseguente trasferimento di servizi sanitari dislocati in altre sedi, si reiterano e rinnovano le problematiche sull’organizzazione delle attività del Poliambulatorio di Amantea».
L’anno scorso, di questi tempi, «sempre in prossimità di altri trasferimenti, a seguito di “Profezie di chiusura” del Poliambulatorio si è dovuto procedere a repliche per smentire quanto falsamente paventato. La popolazione ha bisogno di notizie certe: quali sono i servizi e come accedere ad essi. I cittadini non hanno bisogno di oracoli politichesi cassandriani, che negano il cambiamento che è in atto ed è inarrestabile. Non è corretto mistificare la realtà per difendere posizioni e spazi personalistici consolidati nel tempo a fronte di un cambiamento organizzativo che rende più funzionale le attività sanitarie, accorpandole logisticamente in un’unica sede quale il Poliambulatorio. Tale organizzazione va a favore dell’utenza, ma è anche nell’obiettivo di ridurre i costi dei fitti».
Per concludere, «si vuole tranquillizzare le sibille sul “depontenziamento”, “mancata organizzazione”, ”spegnimento della struttura”, purtroppo per loro la storia è cambiata e il Poliambulatorio di Amantea è diventato un importante realtà sanitaria, che offre servizi a tutto il circondario e oltre».
Il diretto del Distretto Tirreno, dunque, ha annunciato che «tra breve, appena sarà consegnata dalla ditta, vi sarà anche la Moc , un servizio atteso da tanti utenti. Molte cose ancora dovranno essere fatte, molte dovranno essere perfezionate, ma con l’impegno di chi quotidianamente offre il proprio contributo lavorando per costruire servizi per la salute accessibili a tutti che andranno ad aumentare l’offerta sanitaria».
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