GIOIA TAURO (RC) – Tre uomini accusati di ottenere cloridrato di cocaina e garantirne l’arrivo in territorio europeo e, in particolare, nel porto calabrese di Gioia Tauro. È questo il risultato di due “mega operazioni” realizzate a Cartagena e Villavicencio, grazie alle quali sarebbero stati scoperti i collegamenti della ‘ndrangheta in Colombia.
La Fiscalía General de la Nación – come riportano i siti locali – ha confermato che proprio oggi, dopo un’indagine condotta con il supporto della Polizia Nazionale e delle autorità internazionali, di aver catturato tre uomini César Alexander Hernández Caballero, alias “El Calvo”; Haroll Miranda Castaño e José William Méndez Caycedo.
L’organismo giudiziario assicura che gli elementi di prova raccolti durante le operazioni hanno permesso di localizzarli e catturarli nelle operazioni svolte a Cartagena (Bolívar) e Villavicencio (Meta), in Colombia. I tre sarebbero stati presentati da un pubblico ministero locale della Direzione Specializzata contro il Narcotraffico davanti a un giudice con funzioni di Controllo delle Garanzie, con l’accusa nei loro confronto di traffico, fabbricazione e possesso di stupefacenti e associazione a delinquere. Tutti sono stati colpiti da misura di custodia cautelare in carcere.
Secondo le indagini della Fiscalía, i tre soggetti apparentemente avrebbero ottenuto i carichi di cocaina nelle zone rurali di Nariño, dove presumibilmente pagavano la “Segunda Marquetalia”, una delle fazioni dissidenti delle ex Forze armate rivoluzionarie della Colombia, le Farc, per permettere loro di far uscire i carichi dal dipartimento. In questo modo sarebbero riusciti a spostare tonnellate di stupefacenti via terra dal sud-ovest del paese fino ai porti del Caribe colombiano, tra cui Cartagena, per camuffarli in container diretti in Europa. E, nello specifico, al porto di Gioia Tauro. Nel corso del processo, precisa la Fiscalía, «si è accertato che “El Calvo” sarebbe uno dei principali organizzatori e incaricato di viaggiare in Spagna, Francia e Italia per concretizzare gli affari illeciti».