ACQUAPPESA (Cs) – In occasione del 43esimo anniversario dalla sua morte il Comune di Acquappesa ha ricordato l’imprenditore Lucio Ferrami, ucciso a soli 32 anni dalla ‘ndrangheta in un agguato al bivio Santo Iorio, contrada Zaccani, mentre era in auto con la moglie.
Alla commemorazione, insieme ai famigliari dell’imprenditore, il figlio Pierluigi e la moglie Maria Avolio, hanno preso parte: il Sindaco Francesco Tripicchio e le autorità civili, militari e religiose, le scuole, l’associazione antiracket “Lucio Ferrami” e i cittadini.
«La location è quella in cui il sangue macchiò la terra e le coscienze – commenta il sindaco di Acquappesa – Un’area che, su iniziativa della nostra Amministrazione comunale, che ha già approvato un’apposita delibera di giunta, sarà intitolata proprio a Lucio Ferrami. Uomo di coraggio e testimone del valore del gesto di ribellione alla criminalità organizzata.
Lui, che non piegò il capo alle richieste della malavita, diventa, oggi più di ieri, simbolo di quella cittadinanza attiva che ha il dovere morale di partecipare alla vita delle proprie Comunità, contribuendo ad edificare una società civile solida, coesa, trasparente e, soprattutto, che sia da esempio per le nuove generazioni e per la storia futura.
Ed è nostra ferma volontà far crescere, i nostri giovani, con questi esempi eroici, che vogliamo diventino una normalità e non più soltanto un’eccezione. Crediamo sia questo il miglior modo di ricordare Lucio Ferrami e chi ha sacrificato la propria vita per la legalità».
«Un grazie particolare agli studenti degli istituti scolastici che hanno partecipato – commenta l’associazione antiraket “Lucio Ferrami” – a questi ragazzi che rappresentano più di chiunque altro il futuro della legalità. Una legalità che noi tutti potremo conquistare solo ricordando ciò che è successo, parlandone e non avendo paura delle mafie.
Bisogna normalizzare il gesto di ribellione alla mafia che fece Lucio Ferrami perché, anche se è stato un atto di coraggio estremo, soprattutto per quei tempi, oggi dovrebbe rappresentare la normalità di una società civile.
Solo così riusciremo a sconfiggere questo male che è ancora presente nella nostra, e anche di Lucio, amata terra».
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