AMANTEA (cs) – «Nea Polis, questa doveva essere Amantea, una nuova città, o, almeno, questo era quello che i cittadini avevano auspicato votando ed eleggendo come sindaco il dottor Pellegrino. Ma la luna di miele tra il sindaco e i cittadini, che tanto avevano sperato in un cambiamento positivo, pare, ormai, agli sgoccioli se è vero che sempre più cittadini mal tollerano la virata verso l’autoritarismo a scapito dell’autorevolezza che la comunità si aspettava».
E’ quanto si legge in una nota della Cgil Cosenza.
«E a farne le spese?», si chiede il sindacato «la cittadinanza sicuramente, con i suoi bisogni inascoltati, i problemi irrisolti ma anche i dipendenti comunali non se la passano tanto bene».
Le recenti decisioni dell’amministrazione comunale, «in particolare la creazione dell’ufficio procedimenti disciplinari https://www.calabriainchieste.it/2024/11/01/sindaco-pronto-a-punire-i-dipendenti-comunali-indisciplinati/, hanno suscitato un’ondata di preoccupazione tra la cittadinanza e i dipendenti comunali».
La costituzione dell’ufficio procedimenti disciplinari, infatti, «è solo l’ultima trovata della escalation di allergia al dissenso e della dilagante soperchieria assurte, oramai, a modus operandi del sindaco e dei suoi accoliti, verso chi il capo non intende chinarlo né, sottomettendosi, intende tacere».
Di certo non intende farlo «la dipendente comunale Maria Concetta Zagordo destinataria, negli ultimi tempi, di una serie di ordini di servizio che non solo risultano impraticabili ma sono anche potenzialmente dannosi. In meno di un mese la lavoratrice è stata destinataria di ordini di servizio per l’espletamento di due gare europee entro cinque giorni dal ricevimento dell’ordine, di predisporre le procedure volte all’assunzione di personale previsto dal piano del fabbisogno entro tre giorni, di bandi relativi alle figure professionali entro venti giorni, contestazioni per inottemperanza, decreto di revoca della responsabilità dell’area servizi sociali, decreto di nomina a responsabile dei servizi scolastici senza alcun supporto di personale e, quindi, con l’oggettiva impossibilità di operare».
Il tutto «in un contesto di grave carenza di organico e contestuale incremento di carichi di lavoro che espongono la lavoratrice a seri rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, aspetti, questi, che il datore di lavoro non deve mai sottovalutare».
È di tutta evidenza «la speciosità dei comportamenti posti in essere nei confronti della lavoratrice nostra iscritta, comportamenti che, di fatto, stanno minando non solo la serenità ma anche, e soprattutto, la leale e proficua collaborazione nell’interesse della comunità amanteana».
Infine: «Non è così che si governa una comunità e non è così che si dirige la macchina amministrativa e non è così che si incarna il ruolo di datore di lavoro su cui grava l’obbligo di tutelare il benessere psicofisico dei dipendenti; la dialettica ed il confronto, specie se da posizioni differenti, arricchiscono e fanno germogliare democrazia, gli arroccamenti ed i narcisismi hanno sempre e solo portato danni».
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