PAOLA (Cs) – «Avendo ancora negli occhi le catastrofiche immagini di Valencia in Spagna e quelle della vicina Sicilia di queste ultime ore, una mia nota di riflessione sulle precipitazioni atmosferiche e la necessità di un ripensamento della politica ad ogni livello di investimenti nei lavori pubblici».

Esordisce così in una nota stampa Marco Minervino, consigliere comunale di Paola.

«Tutto il territorio nazionale – spiega Minervino –  negli ultimi anni, ha subito un incremento preoccupante delle precipitazioni atmosferiche, evidenziando un’emergenza ambientale e idrogeologica che non possiamo più ignorare. Questi eventi estremi, accentuati da una manutenzione insufficiente delle infrastrutture idrauliche, mettono a rischio la sicurezza dei cittadini, la stabilità delle strutture e l’integrità del nostro ambiente. È imperativo avviare una riflessione seria sulle scelte politiche e economiche che indirizzano la nostra strategia di sviluppo».

E, ancora: «Viviamo in un contesto in cui fenomeni meteorologici estremi sono diventati all’ordine del giorno. È essenziale riconoscere che gli approcci tradizionali agli investimenti, spesso focalizzati su grandi opere simboliche, come oggi può essere per il Ponte sullo stretto di Messina, non necessariamente rispondono alle emergenze, esigenze e necessità che il nostro Paese affronta. Sebbene tali progetti possano avere un chiaro disegno economico e di collegamento, non si possono e non si devono trascurare le necessità urgenti di risanamento e protezione del territorio».

Per il consigliere Minervino «deve la politica dunque dare priorità a un “grande piano per la difesa del territorio”, mirato al risanamento idrogeologico. Questo piano dovrebbe prevedere interventi mirati per il ripristino e la manutenzione delle infrastrutture esistenti; la formazione o il miglioramento di sistemi di drenaggio efficaci; la piantumazione di alberi e il restauro degli ecosistemi naturali, essenziali per assorbire l’acqua e prevenire frane e allagamenti. La riqualificazione e la gestione sostenibile del territorio devono diventare i fulcri della nostra strategia di sviluppo».

In questo contesto, è fondamentale «una pianificazione a lungo termine che integri la sostenibilità ambientale all’interno delle politiche pubbliche e degli investimenti. Ogni progetto e realizzazione deve tenere conto non solo delle specificità locali, ma anche dei cambiamenti climatici in atto. La politica deve adottare una visione sistemica che si occupi non solo delle emergenze, ma che costruisca un modello di sviluppo resiliente e attento agli sviluppi futuri».

La ristrutturazione della strategia di investimenti sui lavori pubblici «è diventata una necessità ineludibile. I fondi attualmente destinati a grandi infrastrutture devono essere ripensati e orientati verso progetti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, risanamento idrogeologico e manutenzione delle opere esistenti. Questa è un’opportunità per non solo garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche per promuovere una crescita economica che rispetti il nostro patrimonio naturale e le esigenze delle comunità».

In conclusione, «l’attuale scenario di precipitazioni atmosferiche catastrofiche non rappresenta solo un problema meteorologico, ma evidenzia anche la necessità di un cambiamento radicale nelle scelte politiche e strategiche».

È tempo che «la politica nazionale prenda in carico queste problematiche, ponendole al centro delle proprie priorità per garantire il bene e il futuro della nostra nazione. Solo attraverso un approccio coeso che integri le politiche locali con quelle nazionali, potremo affrontare le sfide attuali e future, assicurando un futuro sostenibile e resiliente per le generazioni a venire».

Ecco, «credo che in un momento cosi particolare nel merito dei cambiamenti climatici ad ogni livello abbiamo l’obbligo di porre la nostra attenzione e voce al problema affinché dal basso si elevi un coro unanime che spinga ad ogni necessario ripensamento delle politiche sugli investimenti nazionali verso la difesa del territorio nazionale per affrontare compiutamente i danni del cambiamento climatico».

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