Home Cultura Dialogo tra l’associazione Persone Down e commissione Politiche Sociali di Reggio Calabria

Dialogo tra l’associazione Persone Down e commissione Politiche Sociali di Reggio Calabria

Il presidente Carmelo Romeo: "Sostenere l'impegno di chi sta a fianco ai soggetti fragili"

144
0
Carmelo Romeo

REGGIO CALABRIA – La commissione comunale per le Politiche sociali, presieduta dal consigliere Carmelo Romeo, ha audito i referenti della sezione reggina dell’associazione italiana persone down.
La coordinatrice Maria Giuffrida e la responsabile del settore alternanza scuola-lavoro, dottoressa Amodeo, hanno illustrato ai commissari le attività ed i propositi di una realtà che, nel nostro territorio, è impegnata da oltre 20 anni al fianco dei ragazzi e delle ragazze down e delle loro famiglie.
«E’ stato un momento di condivisione e crescita importante», ha commentato il presidente Romeo ringraziando i consiglieri per «l’attenta partecipazione alla seduta» ed i rappresentanti dell’Aipd Reggio Calabria Onlus per «il ruolo fondamentale che rivestono nella nostra società».
«Da questo incontro – ha detto Romeo – abbiamo acquisito l’importanza dell’attività svolta dall’associazione presieduta da Bruno Arichetta, tenuta in forte considerazione dal Comune anche con la sottoscrizione di un Patto di collaborazione.
In questa occasione, abbiamo rafforzato la consapevolezza di dover continuare a sostenere il loro impegno, a partire dall’evento che, il prossimo 21 aprile a Palazzo San Giorgio, servirà a presentare i risultati della ricerca nazionale, condotta dal Censis ed aggiornata al 2022, sulle necessità, i fabbisogni e le condizioni di vita delle persone down nelle diverse fasce di età».
«In questi anni – ha ricordato il presidente della commissione Welfare – l’Aipd ha portato avanti attività decisive sotto l’aspetto dell’educazione all’autonomia lavorativa, personale, sociale e relazionale dei ragazzi e delle ragazze down. Capiamo bene, dunque, quanto sia delicato e prezioso il compito che, quotidianamente, hanno deciso di sposare in nome di una causa che deve necessariamente trovare un sostegno quanto più esteso possibile».
«Quello delle persone affette dalla sindrome di down – ha concluso Romeo – è un mondo che, ognuno di noi, pensa di conoscere fino in fondo, ma la realtà è ben diversa. Se esiste una rete sociale e assistenziale per i bambini e le fasce adolescenziali, il sistema mostra le sue fragilità quando si tratta di adulti e dei loro familiari che devono fare i conti con il passare del tempo.
C’è, quindi, davvero tanto da fare e soltanto coinvolgendo chi opera e vive queste esperienze ogni giorno, si potranno individuare programmi capaci di incidere concretamente su situazioni complesse. Questa prima audizione con l’Aipd è stata un bellissimo primo passo di ascolto. Dobbiamo iniziare a calendarizzare altri incontri ed iniziative che possano dare un contributo fattivo».