PAOLA (Cs) – Più che una “Campagna d’ascolto”, è stata una “Campagna da urlo”, quella di Forza Italia che, ieri sera, s’è tenuta al Sant’Agostino di Paola, alla presenza, tra gli altri del sindaco Giovanni Politano (uomo forte di Articolo Uno che aspira a tesserarsi con gli azzurri per riconquistare una maggioranza consiliare ormai perduta), dell’assessore comunale Massimo Focetola, del consigliere provinciale e comunale di minoranza “gentiliano” Alfonso D’Arienzo, della delegata al consiglio nazionale di Forza Italia e capogruppo di minoranza al consiglio comunale Emira Ciodaro, della consigliera regionale di maggioranza Pasqualina Straface, del vice presidente del consiglio regionale calabrese Pierluigi Caputo, dell’assessore regionale e segretario provinciale cosentino Gianluca Gallo.

E infine Francesco Cannizzaro, segretario regionale azzurro e vice capogruppo alla Camera dei Deputati.

Una giornata movimentata, dicevamo, sia per i fatti politici e amministrativi narrati con enfasi dal consigliere comunale di minoranza Emira Ciodaro, che con un  appassionato intervento ha fatto chiaramente intendere che il suo è un ruolo di opposizione (dove peraltro è collocato il suo gruppo consiliare per volere popolare: Forza Paola Domani), sia per il lungo e puntiglioso intervento dell’ex sindaco Basilio Ferrari, forzista della prima ora e responsabile del partito a Paola in attesa di un congresso che ad oggi non è mai arrivato.

E poi le dure accuse al consigliere comunale Renato Vilardi, che dopo diversi anni ha lasciato il Partito democratico e la sinistra per aderire a Forza Italia. Accuse a cui Vilardi ha replicato nel merito, strappando gli applausi dei leader azzurri presenti.

Gianluca Gallo, in particolare, ha spiegato che oggi Forza Italia raccoglie adesioni anche via internet e che nessuno deve chiedere il permesso per entrare o mettere veti nell’ambito dell’azione di crescita e aggregazione.

E quindi l’intervento fermo e convinto di Alfonso D’Arienzo che, tra le altre cose, ha evidenziato un dato oggettivamente importante: «Forza Italia è in forte crescita».

La dottoressa Emira Ciodaro, tra le altre cose, ha spiegato che il suo è un «ruolo di opposizione in consiglio comunale. Noi – ha aggiunto – condividiamo questa posizione perché è la decisione degli elettori», facendo capire che non ci saranno salti della quaglia, come ipotizzato da politici di minoranza nei giorni scorsi.

«Abbiamo contribuito alla crescita di Forza Italia, riuscita dopo tanti anni a ritornare a essere il primo partito, così come accaduto per Forza Paola Domani», ha detto la delegata nazionale azzurra, ricordando d’aver occupato ruoli di responsabilità nel partito di Tajani.

«Io sono stata la candidata (a sindaco, ndr) insignita da Forza Italia. Siamo arrivati primi ma per una manciata di voti non ce l’abbiamo fatta», ha detto.

E ancora: «Dobbiamo lavorare per far crescere e aiutare il territorio. E’ politica di servizio la nostra, perché Forza Italia parla con la gente, per la gente e della gente».

Emira Ciodaro ha detto che il partito azzurro sta operando raccogliendo tutte le istanze territoriali, grazie ai suoi rappresentati a vari livelli.

«Riusciamo in questo intento – ha puntualizzato – grazie a esponenti regionali e nazionali, operativi, presenti, interattivi con la nostra realtà locale. Dobbiamo dire ai cittadini che esistono partiti che stanno vicino alla gente. La nostra è una politica che guarda alla gente, ma che lavora per e con la gente».

Prima dell’intervento di Cannizzaro, la dottoressa Ciodaro ha poi abbandonato il Sant’Agostino per un impegno personale.

Alfonso D’Arienzo, dal canto suo, ha spiegato che Forza Italia è in forte crescita grazie ad Antonio Tajani ed alla classe dirigente calabrese. Ha dunque elogiato l’assessore regionale Gianluca Gallo per gli ottimi livelli raggiunti in Calabria nella gestione politica e amministrativa del gruppo di Roberto Occhiuto. «Parlano tutti della nostra regione, positivamente», ha detto.

«Quella di Occhiuto è stata una politica lungimirante, il coraggio della scelte, con riferimento ai medici cubani, operazione impopolare per alcuni ma che ha dato i suoi frutti, tanto che altre regioni vogliono prenderla come esempio. Queste campagne di ascolto – ha poi spiegato D’Arienzo – ci permettono di essere presenti sui territori.

E, dunque, il consigliere provinciale ha chiesto che «venga ripristinato il circolo di Forza Italia a Paola, nominato un segretario, un direttivo e individuata una sezione per poter meglio ascoltare le istanze dei cittadini. Forza Italia continui a fare politica di ascolto, condivisione e aggregazione», ha concluso D’Arienzo.

Ma a scompaginare i piani di chi è favorevole all’ingresso del sindaco Giovanni Politano in Forza Italia (il gruppo di Gianluca Gallo in particolare, ndr), ci ha pensato l’ex sindaco Basilio Ferrari, 24 anni in tenuta azzurra: «Giovanni Politano non può essere espressione di Forza Italia a Paola perché è Socialista».

E ancora: «Forza Italia a Paola deve stare in minoranza perché ha sostenuto Emira Ciordaro e ha perso le elezioni. Non sono riuscito ad unire il centrodestra perché Fratelli D’Italia ha fatto accordo con il PD, ma ad oggi sono commissario cittadino».

Poi ha proseguito: «Non sono nemmeno stato invitato a questa manifestazione. Io sono la radice di Forza Italia a Paola e sono venuto da ospite in casa mia» ha tuonato l’ex sindaco. Aggiungendo: «Ero nel partito quando c’era Peppe Scopelliti. Vi ricordate quando sono salito a Cosenza per autentificare le firme di notte?».

Ed ancora: «Questa è la mia tessera, questa è la ventiquattresima di quest’anno», ha detto Ferrari, mostrando la sua iscrizione al partito.

«Spero che ci sarà la venticinquesima l’anno prossimo. Venticinque anni di Forza Italia. Jole Santelli è nata due volte. Una volta a Cosenza e l’altra qua. Quando c’era Emira Ciodaro, Giovanni Gravina, in quegli anni stupendi abbiamo solcato il Tirreno in lungo e in largo per una vittoria straordinaria.

Sono diventato consigliere comunale, Giovanni Gravina sindaco ed ha fatto due anni il capogruppo di maggioranza, all’epoca. Abbiamo rifatto le elezioni e abbiamo perso. Ne ho fatti sette di anni, in minoranza, sempre in Forza Italia.

Poi nel 2012 abbiamo rivinto come Pdl. Nel frattempo sono stato nominato prima coordinatore di Forza Italia, poi coordinatore del Pdl.

Poi ritorna Fi, si è sciolto il Pdl, quindi io rappresentavo sia An e sia Fi. Ritorna Fi e abbiamo vinto quell’anno, grazie anche al presidente Scopelliti che è venuto otto volte in campagna elettorale qui a Paola. Un fratello per noi.

Lui l’ha riaperto l’ospedale, e non altri, perché qualcuno lottava per la chiusura. Ci fu una delibera della giunta regionale che l’ha declassato a casa della salute. Il Pd convinto di cantare vittoria chiese un consiglio comunale aperto.

E poi finanziamenti per il santuario, l’ostello della gioventù, un milione di euro per le corse dei treni che furono abrogati. Per noi il modello era il “modello Reggio” e il “modello Cosenza” di Mario Occhiuto. Non ho mai avuto nessun pregiudizio politico nei confronti di Giovanni Politano. Anzi, ci lega un’alta amicizia, ma la politica è un’altra cosa.

Stasera non sono stato invitato, non lo so che è successo nel frattempo, perché quando mi avete chiamato di notte per autenticare le firme delle elezioni provinciali, Basilio Ferrari c’era.

Ho fatto 14 anni in minoranza, sempre in Forza Italia. Abbiamo eletto apposta Orsomarso in Fi. Dissi Fausto se ti candidi alle regionali, ti devi candidare in Fi, e prese 500 voti. Quando Fausto è andato in FdI non so se è stato un errore. Io Fi non la lascio, perché l’ho rappresentata anche quando era ai minimi storici.

Come si dice in un matrimonio “nella gioia e nel dolore”, ma oggi non sono stato invitato. Non lo so cosa è successo, onorevole Cannizzaro. Fi deve stare all’opposizione perché ha perso le elezioni. Noi quando perdiamo le elezioni rimaniamo in minoranza perché se io mi taglio le vene esce sangue blu, onorevole Cannizzaro, blu di Forza Italia. Questo esce.

Perché noi di Fi moriamo con gli occhi aperti e noi dobbiamo vincere i comuni con i nostri amministratori. Dobbiamo formare una classe dirigente che vada a vincere i comuni con i nostri amministratori.

Questa è una città particolare, onorevole Cannizzaro, non solo per San Francesco, innanzitutto per San Francesco, ma non mi prenda per presuntuoso, perché Jole sapeva tutto: sapeva chi era Basilio, chi era Emira, che cosa succedeva qua.

Sono passati tutti in questa sala, tutti. E Berlusconi che non è potuto venire, ha telefonato, ha telefonato per noi.

Fi bisogna sempre sapere se è maggioranza o minoranza, prima di tutto, perché questo ci ha insegnato a noi il partito. Se si è in minoranza non ci può essere un assessore, ma non me ne voglia l’assessore Focetola.

Fi deve avere un’unica linea di partito che non è quella di Giovanni Politano. Hanno fatto due dissesti a sinistra, a Paola. E il comune dovrà dichiarare il dissesto di nuovo, per la terza volta, fra qualche settimana. E non è colpa nostra.

Fdi non ha mai amministrato, ecco. E a Fi non si può caricare il dissesto del centrosinistra, il terzo. Noi l’abbiamo risanato. La corte dei conti tra qualche settimana – questo non ve l’hanno detto – rigetterà il Piano. E’ stato presentato un Piano di riequilibrio ed è stato rigettato sostanzialmente.

Fi non potrà mai essere maggioranza e dichiarare un dissesto addossandosi la responsabilità di una mala amministrazione di quel centrosinistra di cui parlava l’onorevole Straface. Io spero che queste voci che ho letto sulla stampa di un’adesione di Giovanni Politano a Fi siano false, perché io ti voglio tanto bene Giovanni, e lo sai, ma tu sei di Articolo 1, tu sei l’estrema sinistra per tradizione, provenienza.

Ci siamo avversati simpaticamente 20 anni in consiglio comunale: quando io era maggioranza, tu eri minoranza; quando io ero minoranza, tu eri maggioranza.

Un sindaco che aderisce a un partito, significa consegnare a lui la leadership di quel partito. Non possiamo avere noi di Fi, io che sono di Fi, un sindaco che proviene da  Articolo Uno. E Fdi non lo può volere neanche, perché non c’è nel vostro Dna», ha concluso Ferrari.