MORANO CALABRO (Cs) – In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dagli studenti delle scuole medie dell’istituto comprensivo di Morano-Saracena il richiamo, nell’ambito di un concorso, da parte di una adolescente, per il compimento del bene comune che non può prescindere dal rispetto reciproco
Riflessioni ed azioni scolastiche per educare e prevenire comportamenti intolleranti e preoccupanti per il compimento del bene comune.
Il tema, pregno di contenuti e pensiero critico (nel riquadro in basso), di Ev (che abbiamo chiamato così per opportunità), una delle adolescenti del nord cosentino, dà la misura del forte problema che vivono le Donne e che può essere risolto con il pieno coinvolgimento di tutti come ci richiama la Giornata internazionale a loro dedicata che evoca una storia di esigenze di dignità, rispettabilità, libertà, amore e diritti.
Un modo per rilanciare la delicata questione femminile, provocata da una catastrofe relazionale che stiamo patendo e, nei secoli, da una indicibile violenza contro le donne che suscita sempre più iniziative di responsabile sensibilizzazione nelle scuole, e nella società, al fine di informare e prevenire comportamenti distorti che urgono sempre di maggiori approcci, ascolto e vigilanza adeguati, oltre che denuncia e implicazioni dedicate.
Tensioni implicitamente rilanciate dall’Istituto Comprensivo di Morano Calabro-Saracena (presieduto dalla dirigente Francesca Nicoletti), in provincia di Cosenza, attraverso una pregevole iniziativa (che ha fornito lo spunto) proposta dal locale centro culturale “Lo Scrigno di Ivana” (presieduto da Valentina Trimani) che si rinnova ogni anno.
A riguardo sono stati scelti -a cui sono andati attestati e libri – 4 piccoli studenti (A.T., M.G., E.T. e N.B. della prima, seconda e terza classe) per i loro diversificati componimenti creativi e ricchi di particolari, esempi di un’attenzione sensibile ai problemi e per l’accortezza e lo sguardo che hanno saputo imprimere a tal punto da sorprendere la giuria ed i docenti Mimma Cirigliano ed Isabella Alfano che li hanno seguiti.
Il momento è stato realizzato in occasione della quinta edizione del concorso artistico letterario “Versi musica E Pennelli d’azzurro per Ivana”, indetto dall’Associazione per affermare come “Il futuro è negli occhi di chi ancora sa’ sorprendersi” e ricordare che tali istanti, sempre più importanti nelle Scuole e per la crescita diffusa, sono per il compimento del bene comune.
Quello che esprime pure ed infonde la Donna– con tutto ciò che è – a fronte di cosa ha dovuto sopportare, nei secoli, tra condizioni di difficoltà ed inferiorità, impegnandosi, con sacrifici, per difendere, tra diritti, libertà, e sogni, spesso negati, la consapevolezza, continuamente insidiata ed ostacolata, che l’essere guardati ed accolti per quello che si è risponde, poi, al vero sviluppo invocato da tutti: quello che dà compimento alla libertà, alla democrazia nell’attenta considerazione di uno dell’altra, e può contrastare un mondo ormai centrato sull’egoismo più esasperato ed edonismo più sfrenato, anche se combattuti da quel desiderio ardente e concitato che palpita in ognuno per il pieno compimento della dignità e nel desiderio di essere voluti bene.
Nel gesto pure la motivazione implicita della consapevolezza che l’accompagnamento dedicato, in questa espressione di educazione attiva e civica, «suscita ulteriormente – ci ha confidato qualche genitore presente-quello sguardo vero alla rispettabilità della persona, filo conduttore delle creazioni dei ragazzi per la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, emblema sempre più drammatico di quell’esigenza di riscatto e espressione di sofferenza umana che afferra senza limiti come registrano, quasi quotidianamente, gli organi di stampa occupandosi di cronache di donne molestate, oppresse e spesso soppresse con una ferocia inaudita.»
Un messaggio essenziale che abbraccia, con le migliaia ribaditi a più livelli nella società ed a più latitudini nel mondo, il desiderio di continuare a costruire una cultura del rispetto, calpestata da violenze di genere, “in tutte le salse”, nelle quali le ferite non si contano tra dolori insopportabili che gridano a tutti come sia possibile che l’amore, l’affetto, il voler bene possano diventare un incubo e un abisso di male.
Da qui la peculiarità del momento, proposto e voluto, a cui hanno aderito i giovanissimi del piccolo centro del Parco del Pollino, il quale, con tale mossa, ha desiderato scuotere, ma anche rinfrancare, le coscienze, osservando, con semplicità storica e lucidità di giudizio, che insieme è possibile destare nell’io una capacità sorprendente, desiderosa di bello e di vero: quella che esige giustizia e felicità per la propria vita e che preme per contrastare tutto ciò è asservito alla crudeltà e all’offesa contro il proprio simile ed il compimento del Destino di ciascuno.