COSENZA – Il 24 marzo scorso “Calabria Inchieste” ha messo in evidenza l’affidamento di un servizio a una ditta esterna romana per 50.000 euro, sottoscritto dal direttore ff dell’unità operativa complessa Gestione tecnico patrimoniale dell’Asp di Cosenza, Antonio Capristo (https://www.calabriainchieste.it/2023/03/24/la-sanita-nostrana-piange-miseria-poi-affida-un-incarico-da-50mila-euro-a-ditta-esterna/).
Oggi andiamo a chiarire meglio di cosa si tratta.
La Società demoscopica capitolina, affidataria del contratto, avrà il compito “di valutare le segnalazioni dell’offerta sanitaria pubblica calabrese instaurando un dialogo tra utenti e istituzioni, tramite la quale il cittadino potrà informare l’istituzione di una eventuale criticità riscontrata nell’offerta sanitaria richiesta e l’istituzione (…) informata in tempo reale, potrà correggere il disservizio ed al contempo potrà anche interloquire con l’utente stabilendo quindi un contatto diretto” (fonte: delibera n. 561 del 14 marzo 2023 albo pretorio Asp Cosenza).
Ora facciamo qualche passo indietro, fornendo nuovi dettagli.
Giorno 8 marzo 2023 il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi socio-sanitari, Jole Fantozzi, trasmetteva una nota protocollo n.110280 alla Giunta Regionale segnalando delle carenze da ricomprendere nel PAC 2007/2013 denominato “Interventi di miglioramento delle prestazioni di accoglienza e presa in carico della sanità pubblica per il rafforzamento del grado di umanizzazione dei servizi sanitari”;
Il successivo 13 marzo, invece, la Giunta Regionale approvava la delibera n. 98: “Piano di Azione e Coesione (Pac) Calabria 2007/2013. Approvazione scheda intervento III.20 “Interventi di miglioramento delle prestazioni di accoglienza e presa in carico della sanità pubblica per il rafforzamento del grado di umanizzazione dei servizi sanitari”. Rimodulazione del Piano finanziario”.
Giorno 22 marzo, inoltre, la Regione Calabria approvava il Dca n. 90 avente per oggetto: “Attuazione del Progetto “Interventi di miglioramento delle prestazioni di accoglienza e presa in carico per il rafforzamento del grado di umanizzazione dei servizi sanitari, nella sanità pubblica”. Individuazione Azienda Capofila”.
La delibera n. 561 del 14 marzo 2023 pubblicata sull’albo pretorio dell’Asp di Cosenza, – ossia il famigerato incarico alla ditta romana – si colloca temporalmente tra l’approvazione della delibera di Giunta n. 98 del 13 marzo e il Dca n. 90 del 22 marzo. Ciò vuol dire che il direttore ff dell’uoc Gestione Tecnico Patrimoniale dell’Asp di Cosenza, Antonio Capristo, sapeva ben 8 giorni prima che con Dca n. 90 l’Asp di Cosenza sarebbe stata individuata quale Azienda capofila per l’attuazione del progetto.
Lo stesso, tuttavia, nella sua qualità di stazione appaltante, avviava una procedura di affidamento diretto, attraverso un’indagine commerciale, provvedendo ad affidare il servizio di cui alla delibera n.561 alla Società Notosondaggi, istituto demoscopico di Roma.
Nessuna evidenza pubblica, dunque, ma andiamo avanti, tornando in seguito sulla famigerata delibera 561; delibera che di fatto estromette – almeno sulla carta – l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Asp cosentina, esternalizzando il servizio.
LA REGIONE CALABRIA SI ACCORGE DI NON AVERE SPESO 1 MILIONE D’EURO
La Regione Calabria si accorge di non aver speso 1 milione di euro del fondo per il Por Calabria Fesr (Fascicolo Elettronico Sanitario Regionale) e Fse (Fascicolo Sanitario Elettronico) 2007-2013 e così decide di rimodulare nell’ambito del Pac 2007/2013, la scheda inerente “Misure di Politiche attive del Lavoro”.
Cosa vuole fare la Regione di questo milione di euro?
ASSUNZIONI ALL’ASP DI SPECIALISTI IN ANALISI E MONITORAGGIO
Vuole utilizzarlo per assumere 80 professionisti, giovani laureati, selezionati mediante colloquio motivazionale che provvederanno alle attività di rilevazione dei dati.
In che cosa consiste il progetto di cui sopra?
Nella scheda trasmessa dal dirigente Generale del Dipartimento della Salute, evidenzia quale è lo scopo del progetto:
“Gli interventi di umanizzazione riguardano tutti gli aspetti del ricovero e proseguono all’esterno con l’assistenza domiciliare, nei casi in cui necessita.
Essi possono essere distinti in:
1 – Amministrativi: consistono nella facilitazione di tutte le pratiche amministrative relative alle procedure di primo accesso ai servizi della struttura (servizi di prenotazione di un esame/visita, richiesta informazioni, ecc.), a quelle di ricovero – dall’ingresso alla dimissione – (documentazione per l’ingresso, aspetti burocratici, accompagnamento al reparto di degenza e consegna della carta dei servizi, ecc.), fino a quelle di dimissioni e di follow up (presa in carico del medico di medicina generale e di altri attori del sistema sanitario territoriale);
2 – Strutturali: consistono nella verifica e controllo del “comfort” alberghiero, delle barriere architettoniche, della sicurezza, delle attrezzature, dell’ambiente (arredo, colori, luminosità, rumorosità, igiene, ecc.), dei servizi presenti (mensa, bar, telefono/fax, televisione, giornali, bagno, ecc.).
3 – Relazionali: consistono nell’insieme delle attività dirette o indirette per rendere meno traumatico il ricovero e favorire il buon esito delle cure. Gli aspetti relazionali riguardano “l’altra metà della cura”, quelli non propriamente sanitari, che cooperano alla riconquista della salute nel senso più completo della parola e allo stesso tempo fanno si che il cittadino-paziente non debba sopportare, oltre al peso della malattia, anche frizioni di natura amministrativa, strutturale e relazionale.”
Il progetto prosegue indicando quali debbano essere le azioni da avviare:
- Selezione di 80 giovani laureati da coinvolgere in attività di rilevazione sul
- Esecuzione di 5 rilevazioni sull’analisi di dati e sviluppo data base di dati da utilizzare per attività di miglioramento delle prestazioni della PA, innovazioni procedurali, amministrative e
- Azioni di rafforzamento capacità amministrativa nella PA
- Digitalizzazione dell’accesso ai servizi della PA
- Sviluppo e implementazione di soluzioni e strumenti che utilizzano tecnologie informatiche e di telecomunicazione in ambito sanitario (E-Health e M-Health)
- Sviluppo di piattaforme on line per il monitoraggio continuativo del grado di umanizzazione dei servizi sanitari, attraverso la consultazione di cittadini e operatori del sistema
Il Progetto riguarderà: Aziende Sanitarie Provinciali, Aziende Ospedaliere, Azienda Ospedaliera Universitaria della Regione Calabria ed altri enti territoriali del Sistema Sanitario pubblico.
Nel progetto non si parla in alcun modo del coinvolgimento degli URP, nello specifico dell’URP dell’Azienda Sanitaria di Cosenza (in quanto capo fila del progetto), la quale come ufficio interessato, per legge dovrebbe attuare i processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti.
Urp cosentino che, com’è noto, è stato messo da parte con la delibera 561.
L’Asp di Cosenza, attualmente, ha effettuato il primo passaggio del progetto, ha acquisito la piattaforma per la registrazione dei dati dei questionari che dovranno essere erogati ai calabresi.
La fase successiva sarà quella di provvedere alla selezione per l’assunzione di 80 giovani calabresi, di tutta la Regione Calabria. Infatti, il milione di euro stanziato dalla Regione Calabria, come si legge nella Deliberazione di Giunta n. 98 della seduta del 13/03/2023, dovrà essere destinato ai giovani calabresi.
Altra fase del progetto è l’erogazione dei questionari, sicuramente dovranno essere curati dall’Urp dell’Asp capofila in coordinamento con le Urp delle Aziende Sanitarie della Regione Calabria.
Ultima fase sarà quella di analizzare i dati in modo da poterli utilizzare in modo concreto per favorire l’attività degli amministrativi, sanitari e del management delle Aziende Sanitarie Provinciali, Aziende Ospedaliere, Azienda Ospedaliera Universitaria della Regione Calabria ed altri enti territoriali del Sistema Sanitario pubblico.
I tempi sono brevi e il progetto si dovrebbe concludere entro il 31 dicembre 2023.
Si spera che non si utilizzino espedienti per favorire società non calabresi e giovani di altre regioni, trasferendo questi fondi in altre realtà fuori dalla Calabria