Protagonista, nel ruolo di Ulisse è Ivan Franek

CARIATI (Cs) – Il ritorno alle radici greche e magno-greche impersonate nell’icona-mito per definizione di Ulisse e del suo viaggio. È il nostos il filo conduttore della produzione cinematografica ospitata dalla cittadella fortificata bizantina affacciata con le sue otto torri sullo jonio ed il borgo storico marinaro di Cariati, set per Kalavria, film documentario di Cristina Mantis che racconta il viaggio di Ulisse in Calabria, e del suo incontro, tra gli altri, con Peppina – la donna dei gabbiani.

«La scelta di Cariati, tra le location del docufilm, in questa nuova produzione sostenuta anche dalla Fondazione Calabria Film Commission – sottolinea il Sindaco Filomena Greco – rappresenta un’opportunità importante per questo territorio. Per la sua particolare conformazione, per la prossimità tra il centro storico e la marina, Cariati ha tutte le carte in regola per ospitare progetti artistici come questi, che prossimamente vedranno protagonisti vicoli, scorci e piazze. Continuiamo a credere nella forza che questi prodotti – aggiunge – possono avere nella promozione della nostra destinazione. Entrano nelle case dei cittadini di tutto il mondo per raccontare bellezza, le tradizioni, l’identità ed i volti di questa terra. Si tratta di un percorso al quale guardiamo da anni e che oggi si concretizza sempre più».

Kalavria è la storia di un uomo smarrito che ritrova se stesso nel Sud del mondo. Il film è prodotto da Agnese Ricchi di Ganesh Produzioni, Domenico Pantano per il Centro Teatrale Meridionale e Mario Mazzarotto per Movimento Film, ed è realizzato con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, tramite il Bando produzioni 2022 e del Ministero della Cultura. Protagonista, nel ruolo di Ulisse è Ivan Franek volto di Brucio nel vento, La grande bellezza, Noi credevamo, Mare fuori. Nel cast anche il cantante e compositore greco Alexandros Hahalis, il cantante griot Badara Seck, le attrici Agnese Ricchi e Cristina Golotta e l’attore e direttore artistico del CTM Domenico Pantano. Direttore della fotografia è Fabio Olmi, vincitore del David di Donatello 2002.

Sinossi – Un uomo straniero (Ivan Franek) approdato in Calabria, perso nelle sue allucinazioni, si ritrova a vivere i luoghi vissuti da Ulisse, prima del suo ritorno ad Itaca. Ma non è il solo. Nella terra dei Feaci, la maga Circe (Agnese Ricchi) si aggira in un anfiteatro vuoto e il fluire dell’anima/vento di Penelope accompagna un sorprendente viaggio tra mito e realtà, in cui s’incrociano i destini di esseri attuali e non contemporanei in un tempo di smarrimento. Ulisse incrocia personaggi singolari come Pitagora (Domenico Pantano) e il musicista greco (Alexandros Hahalis) che vuole riunire le terre calabre della Magna Grecia con la madrepatria, Peppina – la donna dei gabbiani e, in un accampamento di migranti, un griot dalla voce celestiale (Badara Seck) che sottolinea l’essenza prismatica di una Calabria abitata da molti popoli venuti dal mare, che si sono succeduti e molto spesso amalgamati